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Ma la Germania dove va?

Viaggio tra Dresda e Lipsia in vista delle elezioni

  • Ieri
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Calo del potere d’acquisto, recessione economica, aumento dei costi dell’energia, dibattito infuocato sul tema dell’immigrazione e della sicurezza, anche a causa degli attentati delle ultime settimane. Questo è il quadro nel quale la Germania affronta le elezioni federali di domenica 23 febbraio, elezioni anticipate perché la coalizione “semaforo”, composta da socialdemocratici, verdi e liberali, non è riuscita a portare a termine la legislatura.

I sondaggi danno in vantaggio la CDU di Friedrich Merz, con circa il 30% delle preferenze, seguita dall’ultra destra dell’AfD al 20, in aumento di ben 10 punti rispetto alle ultime elezioni, attorno al 15 e al 13% invece per SpD e Verdi. Mentre i liberali rischiano di non raggiungere nemmeno la soglia del 5%.

Modem vi propone una puntata con un reportage registrato, con voci e considerazioni dalla Sassonia, una delle sei regioni della Germania Orientale, terra che l’AfD ha trasformato in uno suo bastione. Alle ultime elezioni regionali il partito della candidata alla Cancelleria Alice Weidel ha raggiunto il 34%, a pari merito con la CDU. Una forza politica che ha spinto le altre formazioni ad alzare la cosiddetta Brandmauer, il muro tagliafuoco con cui escludere la stessa AfD dalla formazione del nuovo governo. E questo è il grande tema di fondo che ha accompagnato l’intera campagna in vista del voto di domenica.

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