Un barcone giunto a Fuerteventura con 7 migranti a bordo
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Migranti quo vadis?

In Italia chiudono i centri, l’UE si interroga

  • keystone
  • 24.01.2019
  • 38 min
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Con un preavviso di appena 48 ore al Centro Cara di Castelnuovo di Porto, alla periferia di Roma è iniziato il trasferimento di 550 migranti verso altre regioni italiane ancora sconosciute. È una delle conseguenze del decreto Salvini, che aveva promesso la chiusura dei grandi centri di accoglienza e che sta suscitando diverse reazioni negative soprattutto fra chi vedeva in questo centro uno degli esempi di integrazione riuscita dei migranti.

Anche sul fronte europeo non mancano i punti interrogativi a cominciare dall’operazione militare dell’Unione europea, EunavForMed (comunemente chiamata Sophia) la cui scadenza è fissata per il 31 marzo. Il suo principale obiettivo è il contrasto del traffico di essere umani attraverso il sequestro delle imbarcazioni ma la Germania afferma che ormai non si persegue più questo fine per cui ha parlato di una possibile sospensione del proprio contributo in denaro, uomini e mezzi navali.

Dal canto suo l’Italia vuole che si riveda il mandato di Sophia e che i migranti salvati in mare non vengano più fatti sbarcare unicamente in Italia, come avviene attualmente.

Insomma, la o le politiche nei confronti dei migranti stanno conoscendo una continua messa in discussione: con quali prospettive?

A Modem intervengono:

Claudio Bustaffa, Corrispondente RSI a Roma;

Oreste Foppiani, professore di storia e politica internazionale all’Università Webster di Ginevra;

Gianfranco Schiavone, vicepresidente dell’associazione studi giuridici sull’immigrazione.

Simone Billi, Deputato della Lega.

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