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Myanmar, scosse e bombe

Colpito da un violento terremoto, il Paese è sotto il controllo di una dittatura militare

  • 31.03.2025
  • 29 min
  • keystone
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È destinato a aumentare di parecchio il numero delle vittime causate dal violento terremoto che lo scorso 28 marzo ha colpito il Myanmar e, in modo meno devastante, diversi altri Paesi di quella regione. Da quel momento gli aiuti umanitari si sono messi in moto, ma nell’ex Birmania la guerra civile in corso sta rendendo queste operazioni estremamente complicate e pericolose.

Tornata al potere dopo il colpo di Stato del 2021, la giunta continua a bombardare lungo i tanti fronti di questa guerra, e questo anche dopo il terremoto e nonostante una situazione umanitaria sempre più precaria.
Anche i tagli agli aiuti umanitari decisi di recente dagli Stati Uniti, e pure da diversi altri Paesi occidentali, stanno frenando l’arrivo degli aiuti di cui una buona parte della popolazione locale ha urgente bisogno.

Cosa succede nel Myanmar? Cosa vuol dire prestare soccorso in un Paese oppresso da una dittatura? E quale ruolo possono avere le potenze internazionali, a cominciare da Cina, India e Russia, principali alleati della giunta al potere in quel paese asiatico?

Ne parliamo con:

Emanuele Giordana, giornalista, scrittore e esperto di Myanmar
Andrea Castronovo, ricercatore e membro dell’Associazione Amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpelo
Giammarco Sicuro, inviato della Rai, che si trovava in Myanmar al momento del terremoto

Vi proponiamo anche un’intervista registrata a Domenico Giardini, sismologo e professore al Politecnico di Zurigo

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