Ieri la conferenza stampa, sabato prossimo l’inaugurazione: la Svizzera italiana si arricchisce di una nuova pista ciclabile di 6.6 km che si snodano sul tracciato della vecchia linea ferroviaria e collegano, nella Bassa Mesolcina, Roveredo a San Vittore. Quando anche il tratto ticinese, ora bloccato da ricorsi, sarà realizzato, la pista ciclabile arriverà fino alla stazione FFS di Arbedo-Castione e consentirà, tenuto conto di quanto già esiste, di partire in bicicletta dal Passo del San Bernardino e giungere a Locarno senza troppo interagire con le 4 ruote. O inversamente, per i più coraggiosi.
Partendo da questa inaugurazione ci domanderemo a che punto siamo con la promozione della mobilità lenta nella Svizzera italiana? Quali le intenzioni? Quali le prospettive? Quali i limiti o gli ostacoli che ancora si pongono in un Cantone e una regione che rispetto a quanto accade oltralpe paiono ancora in forte ritardo?
Ne discutiamo con:
Samuele Censi, sindaco di Grono e gran consigliere grigionese, ideatore della ciclopista mesolcinese;
Tiziano Bonoli, capo ufficio Mobilità lenta Canton Ticino;
Filippo Lombardi, capo dicastero Sviluppo territoriale Lugano;
Marco Vitali, presidente di Pro Velo Ticino.
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