Le recenti elezioni in Germania ci hanno parlato anche della cosiddetta “5-Prozent Hürde”, una soglia minima di voti per poter accedere, come partito, all’assemblea federale tedesca. Un tema che fa discutere anche in Ticino, dove alcuni deputati del PLR mirano a introdurre una quota d’accesso simile per il Gran Consiglio, fissata al 4%. La loro proposta vuole in primo luogo ridurre la forte frammentazione delle forte politiche che al momento caratterizza il Parlamento ticinese.
Dopo le elezioni di due anni fa sono infatti ben dodici i partiti che siedono a Palazzo delle Orsoline, nel 2007 erano soltanto sei. In una quindicina d’anni c’è dunque stato una moltiplicazione per due del loro numero, con una serie di piccoli partiti che se fosse introdotta una soglia di sbarramento rischierebbero di trovarsi esclusi dal Gran Consiglio. A loro dire questo quorum minimo metterebbe a rischio il dibattito democratico e priverebbe l’elettore di un’alternativa ai partiti tradizionali. Un tema che ne chiama in causa anche altri, come ad esempio la possibilità di congiungere le liste, abolita in Ticino da ormai più di vent’anni, e il passaggio a un’elezione basata sul sistema maggioritario, come succede per il governo, in tutti gli altri cantoni svizzeri.
Di sbarramenti, sistemi elettorali e funzionamento delle istituzioni discuteremo con:
Paolo Ortelli, granconsigliere, PLR
Amalia Mirante, granconsigliera, Avanti con Ticino & Lavoro
Matteo Pronzini, granconsigliere, MpS
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