Ci sono volute settimane di intensi scambi e discussioni fra alleati ma, alla fine, la Germania ha fatto il passo: invierà 14 carri armati Leopard 2 all’Ucraina. Berlino non ha voluto superare questo scalino in solitaria e, non ha caso, altri paesi europei – in primis la Polonia – hanno fatto lo stesso tipo di annuncio, mentre gli Stati Uniti hanno assicurato la fornitura di 31 carri Abrams.
La ritrosia di Berlino ha radici profonde che affondano nella Seconda guerra mondiale e che finora ha spinto il Cancelliere, Olaf Scholz, a non chiudere completamente la porta a Mosca, nel tentativo di trovare una soluzione negoziata al conflitto. Parlando della decisione in un discorso al Bundestag, il parlamento della Germania, Scholz ha detto che il governo tedesco sta facendo «tutto ciò che è necessario e possibile per sostenere l’Ucraina» ma che allo stesso tempo vuole impedire «che la guerra si trasformi in una guerra tra Russia e NATO».
Mentre continuano i bombardamenti russi su diverse città ucraine ed anche sul terreno l’esercito ucraino è in grande difficoltà, basterà l’invio di un centinaio di carri armati a cambiare le sorti del conflitto a quasi un anno dal suo inizio?
Ne parleremo con:
Luciano Bozzo, professore di relazioni internazionali e di studi strategici all’Università di Firenze
Beda Romano, corrispondente europeo del Sole 24 Ore
Anche la Svizzera dispone di carri Leopard. E così la questione della vendita di armi sta facendo discutere parecchio anche nel nostro Paese. E questo in particolare perché a livello commissionale è stata approvata, a precise condizioni, la riesportazione di materiale bellico di fabbricazione svizzera. In altri termini un Paese che ha acquistato armi svizzere può essere autorizzato a rivenderle anche a eserciti in guerra, cosa finora vietata dalla legge svizzera. Una decisione che andrà ora affrontata dal Parlamento e in caso di referendum anche dal popolo, perché ancora una volta in discussione c’è, né più né meno, la neutralità del nostro Paese.
Nella seconda parte della puntata affronteremo questo tema con:
Rocco Cattaneo, consigliere nazionale PLR/TI;
Greta Gysin, consigliera nazionale Verdi/TI.
Modem su Rete Uno alle 8:30, in replica su Rete Due alle 18:30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay.
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