Prima c’è stata una moratoria durata 9 mesi, l’altro giorno il voto in parlamento: l’Etiopia vieta le adozioni da parte di coppie straniere. Orfani e bambini vulnerabili verranno presi in carico e curati all’interno del paese africano. La ragione: tutelarli da abusi all’estero.
La nuova legge chiude un dibattito acceso dalla morte, nel 2013, di una 13enne etiope i cui genitori adottivi, statunitensi, furono poi condannati per omicidio colposo. E ne riapre un altro, ben noto: quello sui pregi e i difetti del meccanismo d’adozione internazionale. Come evitare le derive e gli abusi? Come assicurare che l’adozione internazionale offra la migliore risposta al bisogno di protezione di questi bimbi o delle famiglie dalle quali provengono? Quali alternative ci sono? Che ne sarà delle pratiche di adozione ancora aperte? E perché i numeri delle adozioni internazionali sono in continuo calo?
Sono alcune delle domande alle quali cercheremo di rispondere con:
Orietta Lucchini, responsabile dell’associazione “Mani per l’Infanzia”, attiva nell’adozione internazionale
Nino Rizzo, psicologo e psicoterapeuta, per tanto tempo ha lavorato a “Espace adoption”, associazione che si occupa di adozioni
Enrico Casale, giornalista della rivista Africa e collaboratore Ispi, nonché padre adottivo
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