Morti e feriti
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Strage a Las Vegas

Sparatoria sulla folla ad un concerto country. Almeno 58 morti.

  • keystone
  • 03.10.2017
  • 37 min
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Barack Obama parla di una tragedia assurda, papa Francesco di una tragedia insensata, Donald Trump di una tragedia orribile. A Las Vegas il gesto incomprensibile di un 64enne bianco americano si è trasformato nella sparatoria più sanguinosa della storia statunitense. Dalla finestra della sua camera d’albergo al 32 piano, Stephen Paddock ha esploso nella notte di domenica raffiche di proiettili sulla folla che assisteva a un concerto “open air” di musica country. Il bilancio è di almeno 58 morti e di oltre 500 feriti. L’uomo non aveva precedenti penali gravi. Si è ucciso pochi istanti prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Le sue motivazioni restano sconosciute. L’ISIS ha rivendicato l’attentato, ma gli inquirenti privilegiano l’ipotesi dell’atto commesso da un lupo solitario. In un caso come nell’altro, il contesto resta quello di un paese il cui rapporto con le armi e con il loro facile commercio non cessa di sollevare interrogativi. E di lasciare dietro di sé un’incessante striscia di vittime.

Ne discutiamo con

Stefano Luconi, storico, americanista, Università di Padova;

Maurizio Simoncelli, vicepresidente Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo;

Emiliano Bos, corrispondente RSI dagli Stati Uniti

Replica su Rete Due alle 19.30

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