La prima e attesa relazione annuale della nuova mega-banca dopo l’acquisizione di Credit Suisse offre nuove indicazioni sul delicato e complesso processo d’integrazione dell’ex concorrente, che dovrebbe chiudersi entro il 2026.
UBS ha chiuso il quarto trimestre del 2023 con una perdita netta di 279 milioni di dollari, la seconda consecutiva. Una perdita che si spiega con gli oneri legati all’integrazione del Credit Suisse e alla partecipazione nell’operatore SIX. Sull’insieme dell’esercizio 2023 l’utile è da record, 29 miliardi di dollari, ma anche questo è in gran parte legato alla contabilizzazione dell’acquisto di Credit Suisse, per un prezzo inferiore al suo valore.
L’obiettivo di riduzione dei costi è stato corretto al rialzo.: da 10 a 13 miliardi di franchi di risparmi entro il 2026. Il numero dei dipendenti continua intanto a calare: a fine anno erano 112’842, -2,7% rispetto a tre mesi prima.
Come leggere questi risultati? Quali le conseguenze finora per il personale in Svizzera e quali per il futuro? Quali i costi - stimati -dell’operazione? Quali le incertezze che ancora restano: prossime tappe, obiettivi e sfide?
Ne discutiamo (prima della conferenza stampa di Sergio Ermotti) con:
Carlo Lombardini, avvocato e professore di diritto bancario all’Università di Losanna
Giovanni Barone Adesi, professore emerito di economia all’Università della Svizzera italiana
Natalia Ferrara, direttore generale Associazione svizzera impiegati di banca
Marzio Minoli, giornalista economico RSI
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