Con i cambiamenti climatici ci ritroveremo delle montagne e delle Alpi senza più ghiacciai: è uno scenario ipotizzabile a media-lunga scadenza, di certo sappiamo che il loro declino è inesorabile e difficilmente contrastabile. I nostri ghiacciai subiranno insomma un forte e progressivo ritiro indipendentemente da quello che succederà con le emissioni ad effetto serra, che a loro volta sono la ragione del mutamento climatico. Gli esperti però ci dicono che non tutto è perduto; ma intanto i ghiacciai svizzeri nel 2024 hanno perso circa il 2,5 per cento del loro volume, l’equivalente del lago di Bienne. Nonostante un inverno molto nevoso, si sono sciolti a un ritmo superiore alla media. I mesi estivi particolarmente caldi hanno accelerato questo scioglimento, insieme alla sabbia giunta dal Sahara. Soltanto nel mese di agosto di quest’anno, i ghiacciai si sono ristretti a un ritmo mai visto dall’inizio delle misurazioni. Di fronte al sempre più veloce arretramento e scioglimento, la Svizzera dovrebbe attivarsi maggiormente sul fronte dei possibili rimedi, aumentando gli investimenti nella ricerca di moderne misure tecnologiche in grado di salvaguardare quel che resta dei ghiacciai? Ne parliamo con un glaciologo e con voi. Dite la vostra oggi, telefonandoci allo 0848 03 08 08 o scrivendoci via Wathsapp allo 076 321 11 13.
È ospite:
Daniel Farinotti, glaciologo e professore di glaciologia al Politecnico federale di Zurigo
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