In un mondo sempre più complesso, le grandi questioni del presente richiedono uno sguardo profondo. Ed è Luigi Zoja, psicoanalista e sociologo di fama internazionale, a guidarci in questa esplorazione. Con il suo approccio unico che fonde psicoanalisi, antropologia, sociologia e cultura, è riuscito a creare un corpus di opere ormai considerate dei classici imprescindibili. I suoi libri esplorano temi che spaziano dalla scomparsa della figura del padre, alla violenza, alla paranoia, fino alla sessualità e al declino del desiderio a livello globale, che Zoja analizza non solo come questione individuale ma come segnale di trasformazioni culturali profonde.
In Svizzera Luigi Zoja è di casa, dopo la laurea in economia all’Università Bocconi di Milano si è formato allo Jung Institut di Zurigo, dove è stato poi docente e ha lavorato in clinica, per poi svolgere la professione in studio privato a New York e a Milano. Già presidente della IAAP (International Association for Analytical Psychology), l’Associazione che raggruppa gli analisti junghiani nel mondo, e poi Presidente del Comitato Etico Internazionale della stessa, tiene conferenze in ambito accademico in tutto il mondo e da qualche anno insegna all’Università di Macao in Cina. L’ultimo saggio uscito nel maggio scorso è Narrare l’Italia. Dal vertice del mondo ad oggi, frutto di dieci anni di lavoro sull’effetto delle narrazioni nella creazione dell’identità italiana. La sua capacità di intrecciare il microcosmo personale con il macrocosmo sociale è una delle chiavi del suo successo. Le sue opere non sono solo analisi cliniche o sociologiche, ma veri e propri affreschi culturali che illuminano la condizione umana nella sua complessità. Questo approccio multidisciplinare gli permette di dialogare con un pubblico vasto, dai professionisti della salute mentale ai lettori appassionati di cultura e filosofia.
Incontriamo Luigi Zoja nel suo studio a Milano per approfondire alcuni grandi temi dell’oggi.
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