Ricercatore di livello internazionale, nato in Mesolcina, da anni porta avanti un importante progetto di ricerca che studia il meccanismo dell’imitazione, tema chiave per comprendere il comportamento umano. Un meccanismo fondamentale così radicato nel nostro vivere e relazionarci che non ci si pensa, come il famoso pesce nell’acqua. Dalla nascita in poi il neonato risponde a un sorriso con un sorriso, e gli adulti ridono o sbadigliano quando lo fanno gli altri. Anche le emozioni, positive o negative hanno un potere di contagio che genera un’imitazione inconscia, soprattutto nella folla, ma non solo. Insomma l’ambiente che ci circonda ci forma in maniera impercettibile ma profonda. Un discorso ampio che coinvolge numerosi aspetti dell’attualità e della società, dai media, all’arte allo sport, fino alla politica. Già Professore di filosofia all’Università di Lovanio in Belgio, Nidesh Lawtoo si è recentemente trasferito a Leiden in Olanda per una cattedra in letteratura e cultura Europea moderna. Si è formato tra Losanna, Seattle, Cambridge e Baltimora, e ha appena concluso il progetto di ricerca sulle dinamiche dei comportamenti imitativi Homo mimeticus che ha diretto per 5 anni finanziato dall’ERC - il prestigioso Consiglio Europeo per le Ricerche. Gli ultimi due saggi dello studioso riguardano l’imitazione e la violenza. La questione è antica e la domanda è se la violenza nell’arte, nel cinema, nel teatro, nei fumetti o nei game, generi altra violenza o possa avere invece un benefico effetto catartico. In questi giorni sono uscite le traduzioni italiane dei due volumi e la nostra chiacchierata si concentra su questo lavoro.