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E ti rimando a casa...

È quanto si propongono di fare, con sfumature diverse, l’iniziativa promossa dall’UDC ed il controprogetto del Consiglio federale nei confronti degli stranieri criminali

  • 05.11.2010
  • 29 min
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E ti rimando a casa...

Si voterà il prossimo 28 novembre, ma la tensione è già alta: il tema è di quelli che polarizzano. L’iniziativa democentrista prevede la revoca del permesso del diritto di soggiorno in Svizzera per quegli stranieri che si sono macchiati di reati di una certa gravità, quali l’omicidio intenzionale, la violenza carnale, la rapina, la tratta di essere umani, il traffico di stupefacenti e l’abuso di prestazioni sociali. Quale alternativa, oltre che al rifiuto dell’iniziativa, c’è il controprogetto governativo, avallato dal Parlamento: pur sposando l’idea di fondo dell’iniziativa, esso se ne dissocia sottolineando l’importanza della politica di integrazione che Confederazione, cantoni e comuni devono sostenere, così come il rispetto dei diritti fondamentali e dei principi di base della Costituzione e del diritto internazionale. Ma al di là degli schieramenti politici e degli imbarazzi e delle divisioni interne in alcuni partiti alla ricerca di una posizione unitaria, quello della criminalità è uno dei temi che maggiormente preoccupano il cittadino. Quale è in realtà la situazione, quali le cifre in relazione al fenomeno? Occorrerebbe aumentare la severità del diritto penale e della prassi nelle espulsioni? Gli stranieri rappresentano davvero una porzione estesa della popolazione criminale? E come si profila l’iniziativa al cospetto delle diritto internazionale? Modem cercherà di rispondere a questi quesiti attraverso l’opinione di “tecnici”.

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