Fa notizia in questi giorni la cattura da parte di due pescatori di un pesce palla argenteo (o pesce palla maculato, Lagocephalus sceleratus), nella baia di Medulin, in Croazia. L’individuo pescato è un pesce di oltre mezzo metro di lunghezza e di 1,3 chilogrammi di peso. Non un peso piuma quindi.
Lagocephalus sceleratus
Rete Uno 16.04.2025, 16:15
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Ma a far scalpore è il fatto di essere una specie invasiva nel Mediterraneo, dove è giunta attraversando il Canale di Suez, con una cosiddetta migrazione lessepsiana, in provenienza dal Mar Rosso. Originario delle acque tropicali e subtropicali dell’Oceano Indiano e Pacifico, la sua presenza nel Mediterraneo desta preoccupazione perché, oltre a rappresentare una minaccia per gli ecosistemi locali, può essere un pericolo anche per la salute umana a causa della sua tossicità.

Il canale di Suez permette la navigazione diretta dall'Oceano Indiano al Mediterraneo e ha permesso la migrazione del pesce palla maculato
Come altre specie di pesci palla, anche l’esemplare catturato produce infatti la tetrodotossina, un veleno pericoloso e potenzialmente mortale per l’uomo, presente anche in altri animali, come i polpi dagli anelli. A causa di questa potente molecola, il pesce palla si può rivelare letale se viene mangiato. La tetrodotossina può causare la paralisi del sistema respiratorio e problemi anche a livello del sistema circolatorio. Non da ultimo, la tossina può rimanere attiva anche dopo la cottura del pesce.

Come altre specie simili, il pesce palla maculato può gonfiarsi come un pallone in caso di minaccia. In questo modo diventa meno appetibile agli occhi dei predatori
Lagocephalus sceleratus è facilmente riconoscibile grazie ad alcune caratteristiche: possiede un corpo allungato e compresso lateralmente, ricoperto di piccole macchie scure su un fondo grigio-argenteo. Si tratta di un pesce che può raggiungere una lunghezza di 40-50 cm e un peso di circa 2,5 chilogrammi.
Dopo averlo notato tra il pescato del giorno, i pescatori hanno consegnato il pesce all’Università di Pola, per gli studi del caso. L’esemplare è stato pescato il 13 maggio del 2024, ma la notizia è stata pubblicata solo a fine marzo di quest’anno sulla rivista Acta Ichthyologica et Piscatoria.
Sebbene da molte parti sembra che l’osservazione sia totalmente nuova per il Mediterraneo, gli autori dello studio parlano “dell’osservazione più settentrionale nel Mediterraneo” e non della prima in assoluto.

Lagocephalus sceleratus è facilmente riconoscibile per il suo aspetto distintivo: un corpo allungato e compresso lateralmente, ricoperto di piccole macchie scure su un fondo grigio-argenteo.
In effetti, la specie è stata osservata la prima volta nel Mediterraneo già nel 2003. Nel 2013 è poi stato pescato al largo dell’Isola di Lampedusa, con quella che è stata definita la prima osservazione in acque italiane. Da quel momento, la specie marina è studiata dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) con la collaborazione del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Dopo il 2013 altri esemplari sono stati catturati nel canale di Sicilia, in Calabria, in Puglia, nel Mar Adriatico e in Spagna.
L’aumento della frequenza delle osservazioni non deve sorprendere più di tanto: complice il riscaldamento globale che rende le acque sempre più favorevoli per lui, il pesce palla maculato ha allargato il suo areale di distribuzione, arrivando fino nella parte settentrionale dell’Adriatico.
La sua espansione va monitorata regolarmente perché la sua presenza può sconvolgere le dinamiche degli ecosistemi marini locali. Il Lagocephalus sceleratus è un vorace predatore di crostacei, molluschi e piccoli pesci. A causa di questo suo regime compete con le specie autoctone per il nutrimento, e può dunque alterare gli equilibri delle catene alimentari marine. Come se non bastasse è stato osservato che in alcuni casi danneggia le reti da pesca e può avere un impatto economico.
