Natura e Animali

Un diavolo nero emerge dagli abissi

Un avvistamento più unico che raro ha permesso di mostrare al mondo lo spaventoso volto di questo splendido pesce

  • Oggi, 15:58
  • Oggi, 16:09
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  • David Jara / Condrik Tenerife
Di: red. giardino di Albert/Christian Bernasconi 

Il fotografo naturalista David Jara Bogunyà nei giorni scorsi ha probabilmente filmato il pesce della vita. Le sue immagini stanno facendo il giro del mondo e ritraggono un melanoceto intento a nuotare in mare aperto a qualche chilometro dalla costa di Tenerife. Stando alle ultime informazioni, il pesce sarebbe morto poche ore dopo l’avvistamento.

Questo pesce, chiamato anche diavolo nero per il suo aspetto che incute timore e il suo colore nero brillante, vive normalmente a grandi profondità. Gli adulti abitano tra i 200 e i 2000 metri sotto il mare (ma anche molto più giù), dove la luce solare non riesce a filtrare. Il suo nome scientifico, Melanocetus johnsonii, ne indica la paternità: fu infatti il naturalista James Yates Johnson a descriverlo per primo nel lontano 1863. 

21:11

Christian Bernasconi presenta il diavolo nero

RSI Info 11.02.2025, 07:28

  • Caracas (Rete tre) - con Matteo Pelli e Nicolò Casolini

Sebbene il diavolo nero sia diventato famoso nel film d’animazione Alla ricerca di Nemo - è infatti lui il terzo pesce presente nella scena in cui Marlin e Dory trovano la maschera da sub - un suo avvistamento in natura è un evento clamoroso. Tenuto conto dell’ambiente estremo in cui vive, sono pochi coloro che hanno avuto la fortuna di vedere un tale pesce vivo. La maggior parte delle osservazioni è legata al ritrovamento di individui morti, nelle reti da pesca o spiaggiati, oppure filmati tramite sottomarini telecomandati. Vederne uno in superficie e in pieno giorno è quindi un evento eccezionale.

Il melanoceto appartiene all’ordine dei lofiformi, pesci caratterizzati dalla presenza di una struttura particolare chiamata illicio. Si tratta del primo elemento della pinna dorsale, estremamente allungato e mobile, che sotto la spinta dell’evoluzione si è trasformato in una sorta di canna da pesca con esca incorporata. L’illicio ha infatti la particolarità di essere bioluminescente, vale a dire che il pesce può generare luce in quel punto del suo corpo. Questa luce, in un ambiente completamente buio come l’abisso, attira le prede, che si avvicinano ignare del pericolo. Il diavolo nero può quindi catturarle grazie alla sua enorme bocca e ai suoi denti lunghi e affilati. Nonostante ne siano stati visti pochissimi, i melanoceti non sono minacciati. Hanno un’ampia distribuzione geografica e vivono in tutti gli oceani temperati, tropicali e subtropicali del pianeta.

Un’altra caratteristica tipica di questi pesci, di cui fa parte anche la rana pescatrice, è il loro dimorfismo sessuale, cioè la differenza di taglia tra femmine e maschi. Una differenza molto visibile nel melanoceto: le femmine sono più grandi e possono raggiungere anche i 18 centimetri; i maschi, al contrario, sono più discreti e misurano solo pochi centimetri. Le immagini - condivise da David Jara Boguñá sul suo profilo Instagram in collaborazione con l’organizzazione senza scopo di lucro “Condrik Tenerife” – ritraggono quindi con ogni probabilità una femmina.

Ancora non sono note le cause che hanno spinto questo animale a spingersi così tanto in alto. Probabilmente si è trattato di un individuo malato, forse spinto da una corrente ascensionale oppure in fuga da un altro predatore. Quel che è certo è che il corpo del pesce verrà conservato per ulteriori studi al Museum of Nature and Archaeology di Santa Cruz a Tenerife.

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Un aspetto spaventoso ma uno splendido esempio di evoluzione

  • IMAGO/Bluegreen Pictures
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