Ticino e Grigioni

Mastite bovina, le mucche stanno meglio. Incognita 2026

Un progetto pilota, nel corso degli ultimi 10 anni, ha permesso di sconfiggere il batterio ma i sostegni finanziari, per ora, sono previsti solo per il 2025

  • 22 aprile, 21:37
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Niente più mastite bovina

Il Quotidiano 22.04.2025, 19:00

Di: Il Quotidiano/M. Ang. 

Oggi, martedì, è la giornata dell’alpigiano e c’è una buona notizia: le mucche ticinesi stanno meglio. Merito di un progetto pilota che, nel corso degli ultimi 10 anni, ha permesso di sconfiggere la mastite bovina, causata da un batterio. Per evitare un ritorno delle infezioni, però, è determinante proseguire con il monitoraggio del bestiame. Ma i sostegni finanziari, per ora, sono previsti solo per il 2025.

Più latte di migliore qualità, animali più sani, meno antibiotici in circolazione. L’infezione batterica che dieci anni fa colpiva il bestiame, in oltre tre aziende su dieci è ormai sconfitta. Lo conferma il monitoraggio che nel 2024 ha concluso un progetto pilota contro la mastite bovina. Istituti di ricerca, uffici cantonali e federali hanno sostenuto gli allevatori. “È stato molto importante avere la collaborazione di Agroscope, perché aveva la base scientifica per fare queste analisi”, spiega Luca Bacciarini, veterinario cantonale, sottolineando altresì il ruolo attivo che hanno avuto anche gli allevatori nel mantenere l’igiene alla mungitura. Al resto ci hanno pensato le buone pratiche in azienda, e una terapia di antibiotici mirata. Sconfitto lo scetticismo iniziale, i risultati positivi sono stati anche economici. “Se parliamo di stagione alpestre, abbiamo la garanzia che all’interno del nostro formaggio d’alpe ticinese - lo possiamo quasi certificare - non vi sono agenti patogeni legati allo staphylococcus aureus”, dice Omar Pedrini, presidente dell’Unione contadini ticinesi.

Il monitoraggio proseguirà anche nel 2025, grazie alla conferma degli aiuti pubblici. Oltre non si sa. “La nostra paura è che nel medio-lungo termine non ci siano più i fondi a disposizione per garantire questo progetto. E sarebbe veramente un peccato, perché è stato fatto un grosso lavoro”, dice Pedrini.

Inoltre il Ticino non è un territorio isolato. Le mucche acquistate fuori Cantone potrebbero ancora veicolare l’infezione. “La speranza è di riuscire anche a suscitare interesse nel resto della Svizzera per far partire un progetto a livello nazionale”, spiega Bacciarini

L’esperienza ticinese è a disposizione di tutti i cantoni ma il limite sembra essere finanziario. “Gli strumenti scientifici e le analisi dei dati di laboratorio si possono ottenere gratuitamente. Al momento non è previsto un sostegno finanziario, né da parte dei Cantoni né da parte della Confederazione, a causa delle necessità di risparmi. Per questo non si potrà sostenere un programma di lotta su scala nazionale”, dice Martin Reist, responsabile della salute e della protezione degli animali USAV. Per il momento il Ticino resta quindi l’unico cantone organizzato contro la mastite bovina.
                

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