Vaticano

Funerali del Papa, il manuale “dei privilegi”

Il lavoro della diplomazia vaticana per assegnare i posti - Sabato Trump, Zelensky, Milei e tutti i grandi in Piazza San Pietro nonostante quasi nessuno abbia ascoltato la sua richiesta di rinunciare alle armi per fermare i conflitti - La sorpresa degli ultimi, senzatetto e migranti, nelle prime file

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  • Ieri, 11:17
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Piazza San Pietro si prepara per i funerali di Francesco

  • Keystone
Di: Paolo Rodari 

La maggior parte di loro non ha mai fatto proprio fino in fondo il messaggio di Francesco. Tanti inchini, sorrisi, ammiccamenti quando erano ricevuti in udienza in Vaticano ma poi, una volta lasciate le Mura Leonine, nulla cambiava. Sabato, invece, saranno tutti ai suoi piedi, per l’ultimo saluto al primo Papa sudamericano, il vescovo di Roma proveniente da un altro mondo che a tutti loro, i potenti della terra, chiedeva, inascoltato, anzitutto una cosa: di rinunciare agli armamenti quale unica strada per porre fine ai conflitti.

Per questo, forse anche per sottolineare la distanza fra gli auspici del Papa e la maggior parte dei potenti, in Piazza san Pietro sabato nelle prime file un posto sarà riservato agli ultimi, ai migranti, ai senzatetto, ai detenuti. Quegli stessi ultimi che, sul sagrato della basilica di Santa Maria Maggiore, assistiti dall’Elemosineria, lo attenderanno per rendergli l’ultimo omaggio prima della tumulazione che avverrà in forma privata. Lo accoglieranno con una rosa bianca in mano, il fiore preferito da Francesco perché era quello di Santa Teresina.

Certo, anche ai grandi della Terra sarà riservato un posto privilegiato, anche per motivi di ordine pubblico. Per dipanare il rebus dell’assegnazione dei posti, il Vaticano si sta affidando a manuali protocollari ben rodati, già sperimentati per l’ultimo grande funerale di un Papa, quello di Giovanni Paolo II nel 2005.

Manuale alla mano, le prime file saranno riservate alle delegazioni dell’Italia, la nazione di cui ogni Papa è Primate, e del Paese di provenienza del Papa defunto, in questo caso l’Argentina. Prima il presidente della Repubblica (Sergio Mattarella) poi il presidente del Senato (Ignazio La Russa) e quello della Camera dei deputati (Lorenzo Fontana), seguiti dal Presidente del Consiglio dei ministri (Giorgia Meloni) e quello della Corte costituzionale (Giovanni Amoroso). Seguirà quindi l’Argentina, con i posti riservati alla sua delegazione, ed è confermata già la presenza di Javier Milei. Francesco non aveva un buon feeling con quest’ultimo. I motivi che l’hanno spinto a rinunciare a un viaggio da Papa in Argentina restano misteriosi anche se, prima dell’elezione di Milei, qualcosa sembrava muoversi. Poi tutto si è arenato.

Questo primo blocco di personalità verrà chiuso dai sovrani regnanti cattolici: Felipe di Spagna con la consorte Letizia, il Gran Maestro dell’Ordine di Malta, i sovrani del Belgio. E poi i sovrani regnanti non cattolici, come quelli di Norvegia, Svezia, Olanda.  Per l’erede al trono di gran Bretagna William è invece prevista una terza fila, così come fu per Carlo ai funerali di Wojtyla quando era erede designato della Regina Elisabetta.

Le delegazioni dei capi di Stato vedranno poi assegnarsi i posti in ordine alfabetico francese, così come si usa nel mondo della diplomazia. L’elenco non è ancora stato stilato nel dettaglio. Si attendono le conferme che mano a mano stanno pervenendo al cerimoniale vaticano tramite le ambasciate, ma ancora una volta, ogni possibile imbarazzo sarà superato consultando il manuale protocollare. E quindi, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, accompagnato dalla moglie Melania, e affiancato da Joe Biden, suo predecessore - se effettivamente parteciperà come filtrato dal suo inner circle - potrebbe risultare vicino ad Emmanuel Macron (États-Unis precede la France). Tra i primi posti, visto l’ordine alfabetico, ci sarà certamente il Brasile di Luiz Inacio Lula da Silva mentre l’Ucraina rappresentata da Volodymyr Zelensky, sarà inevitabilmente più indietro. Non ci saranno invece Putin e Netanyahu a causa del mandato d’arresto della CPI. Mentre Xi Jinping è in forse.

Più rodata invece la parte ecclesiastica: i cardinali e i patriarchi delle Chiese orientali saranno disposti sul sagrato davanti alla basilica in una scenografia che tra rintocchi di campane e liturgie da requiem, non mancherà di colpire per il forte impatto non solo visivo. Il funerale di Giovanni Paolo II si aprì con il cerimoniere polacco Konrad Krajewski che incedeva davanti alla bara portando il libro delle Sacre Scritture. Sabato, Krajewski, oggi Elemosiniere, carica che non decade in Sede vacante, prenderà posto tra le fila dei cardinali, una promozione che si è guadagnato diventando uno dei più stretti collaboratori di Francesco proprio nel servizio ai più poveri e ai più disagiati.

Dopo il rito funebre il corteo che da San Pietro accompagnerà Francesco verso la sua ultima tappa a Santa Maria Maggiore percorrerà la città a passo d’uomo con le strade transennate. Nessuno, a parte qualche auto di cardinali, potrà seguire il corteo a piedi. Tutti però potranno salutare il passaggio del Papa da dietro le transenne lungo le strade.

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Telegiornale 23.04.2025, 20:00

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