“Stavolta la dobbiamo vincere”. Mattia Croci-Torti lo sa bene: un conto è raggiungere la finale, un altro è portare a casa il trofeo. Perché arrivare a giocarsi la Coppa Svizzera al Wankdorf per tre anni di fila è qualcosa di incredibile e storico visto che mai prima d’ora era successo al Lugano (dal 2000 in poi solo il Basilea ne ha fatte 4 consecutive), ma riuscire a tornare in Ticino stringendo un’altra volta quella Coppa tra le mani farebbe tutta la differenza del mondo. Sia chiaro, l’esito della partita del 2 giugno contro una tra Servette e Winterthur (in campo nel pomeriggio alla Schützenwiese) nulla deve togliere all’impresa appena compiuta dal Lugano e dal suo mister, cresciuti esponenzialmente da quel primo settembre di tre anni fa quando il Crus venne nominato (inizialmente ad interim) allenatore della prima squadra dell’FCL, guarda caso proprio dopo una sconfitta al Tourbillon che costò il posto ad Abel Braga.
VAR sì, VAR no, VAR boh. Tralasciando l’uso che ne viene fatto, resto convinto che sia un mezzo valido per aiutare gli arbitri a svolgere il compito più ingrato del mondo, ossia dirigere una partita di calcio, ma soprattutto a garantire una certa equità. Ma allora perché far svolgere una semifinale in un modo e l’altra in un altro? Esagerando a fine partita il presidente Constantin ha detto: “Noi eravamo in 12 in campo grazie al pubblico, il Lugano era in 12 con l’arbitro”. Una battuta, mi auguro, anche perché è inutile girarci intorno: il rigore su Doumbia non c’era e con il VAR sarebbe probabilmente stato tolto. Sarebbe anche cambiato qualcosa? Nello svolgimento del match sicuramente, sull’esito finale personalmente ho i miei dubbi visto che il Sion le sue occasioni le ha avute ma ha dovuto fare i conti con un super Saipi.
Chiusura dolceamara. Se due indizi fanno una prova: il rinnovo del capitano non arriverà. “Nei prossimi giorni ci siederemo a un tavolo per decidere il suo futuro”, aveva detto il DS Carlos Da Silva una settimana fa nello studio della Domenica Sportiva. Ieri sera, a fine partita, un Sabbatini in lacrime è stato spinto sotto la curva festante che lo acclamava. Il preludio a un addio? Difficile dirlo ora, ma la sensazione è quella. A proposito di curva: oltre 1’000 tifosi dal Ticino sono accorsi al Tourbillon! Un dato da sottolineare che ben fotografa la voglia di vedere e sostenere il Crus e i suoi ragazzi. Ecco poi magari qualche petardo in meno e qualche coro in più non sarebbe male... sarà per la finalissima!
Coppa Svizzera, l’esultanza di Mattia Croci-Torti (27.04.2024)
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Coppa Svizzera, l'intervista a Mattia Croci-Torti (Sportsera 27.04.2024)
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Coppa Svizzera, l’intervista a Christian Constantin (La Domenica Sportiva 28.04.2024)
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