CALCIO - IL CASO

In cerca di gloria nell’Eden, ma senza Edon e gli altri big

Out Rrahmani, Rashica, Muriqi e il “ribelle” Zhegrova, il Kosovo fa meno paura

  • 18 novembre 2023, 13:04
  • 18 novembre 2023, 16:53
Edon Zhegrova

L'uomo più brillante è in rotta con la Federazione

  • Imago
Di: Nicola Rezzonico 

È possibile disdegnare il giocatore del momento per una vana questione di orgoglio medievale, quando l’intero Paese continua a cullare ardentemente il sogno Europeo, sinora mai avveratosi? A quanto pare sì, anche se ti chiami Kosovo e, di conseguenza, il bacino al quale attingere non è propriamente dei più vasti. Appunto, infortuni e malattie in questo caso non c’entrano: i motivi per cui stasera Edon Zhegrova non disegnerà i consueti ghirigori sull’erba del St. Jakob, già teatro delle sue gesta tra il 2019 e il 2021, sono da ricondurre alla polemica divampata con la Federazione negli scorsi giorni. Da una parte i vertici dell’FFK, dall’altra il numero 10 e in mezzo - abbandonato a mani legate - mister Primoz Gliha. Il quale ieri stesso, in sede di presentazione, ha desolatamente ribadito la propria impotenza: “Non è stata una mia scelta. La decisione arriva dall’alto, io sono solo un impiegato”. Insomma, parole che non si sentono tutti i giorni.

Ma, di preciso, cosa ha innescato tale putiferio? Il fatto che domenica, quando il calendario prevedeva sia Lille-Tolosa che Kosovo-Israele, il 24enne fosse regolarmente in campo col suo club, anziché al servizio della Nazionale. Ciò su “ordine” del presidente rossoblù Olivier Létang, cui - in un certo senso - è difficile dar torto: i numeri delle ultime sei sfide in Ligue 1 (compresa quella appena menzionata) dicono infatti un gol e quattro assist. Cifre consone alle capacità di colui che a inizio mese, tra l’altro, è stato proclamato dal CIES (il Centro Internazionale di Studi Sportivi) “miglior dribblatore over 23 dei top 5 campionati europei”. Mica male. Ad ogni modo, evocando il forte amore per la patria, Zhegrova ci teneva davvero a dare il suo contributo nei due match restanti, contro di noi e la Bielorussia. La risposta giunta dagli uffici dei capi, però, ha spiazzato tutti: “Non giocherai con Israele? E allora scordati le altre partite, non abbiamo bisogno di te”.

In realtà, uno come Edon avrebbe di certo fatto comodo. Soprattutto perché, in casa Dardani, i forfait pesanti si sono moltiplicati: mancherà capitan Amir Rrahmani (il quale, stando all’agente, si sarebbe risparmiato eventuali guai fisici in tre incontri “poco importanti”: sul serio?!) e mancherà il suo vice Vedat Muriqi (ci ricordiamo tutti cosa accadde in settembre…). Non finisce qui. La lista aggiornata al mezzogiorno di oggi include due ulteriori defezioni illustri, quelle di Milot Rashica (infortunato, al pari del “Pirata”) e del portiere titolare Arijanet Muric (ammalato). Tradotto: fallire il secondo match point al cospetto di una squadra decimata - per giunta priva dei suoi cinque tenori - costituirebbe l’ennesimo flop. Nel frattempo, sul proprio profilo Instagram, lo stesso Zhegrova ha ritenuto saggio alimentare le fiamme dell’alterco, uscendo allo scoperto senza mezzi termini. Qualche passaggio emblematico? “Avrei potuto parlare già in passato: se non l’ho fatto, è soltanto per non rompere l’armonia all’interno della Nazionale. Sì, la Nazionale viene prima di tutto. Anche prima degli intrighi e delle voci diffuse dai dilettanti che lavorano in Federazione. Ma nessuno mi obbligherà mai a rimanere in silenzio: è un’ingiustizia! Mi sono sempre battuto per onorare il Paese, non per ignoranti calcolatori!”. Resta poco da aggiungere, ci pare. E se qualcuno pensa che solo noi siamo nel caos, beh, dovrà forzatamente ricredersi.

Legato a Rete Uno Sport 18.11.2023, 12h30

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