Sfogli le classifiche dei vari gironi, soffermandoti sulla casella “gol fatti”, e un dato salta sorprendentemente all’occhio: Portogallo primo (34), Spagna seconda (22), Svizzera terza (21). Sì, tra le altre 52 squadre, soltanto due hanno segnato più di noi. Il che - malgrado numero di partite e oggettiva difficoltà dei gruppi non risultino uniformemente livellati - suggerirebbe una certa potenza offensiva. L’impressione, tuttavia, è che il famigerato bomber continui a mancarci maledettamente. Qualcuno che, per intenderci, spedisca in fondo al sacco quei palloni che altri, come Noah Okafor e Ruben Vargas nel match contro Israele, stampano invece sui legni. Già, ma chi? Bella domanda. Al momento, il panorama sembra offrire davvero poco. Tant’è che da luglio (mese in cui è ripartita la Super League) in poi, non ci sono giocatori teoricamente arruolabili dalla Nazionale che abbiano superato quota sei reti nei rispettivi massimi campionati. L’elenco dei migliori marcatori comprende nomi in voga e altri più di nicchia: andiamo a scoprirli insieme.
Sei gol: via con l’outsider. Ve lo garantisce il sottoscritto, chiamato a fronteggiarlo personalmente (tralasciamo gli esiti…) in un Lugano-Zurigo U14 del lontano 2008: sin dalla gioventù, Cephas Malele prometteva grandi cose. D’altronde non si spiegherebbe altrimenti l’esordio in Serie A pochi giorni prima del 19o compleanno, in maglia Palermo. Ora di anni lo svizzero-angolano ne ha 29, e pare aver trovato la propria dimensione in Cina, dopo un intenso peregrinare tra Italia, Portogallo, Romania (dove già si era distinto con il titolo di vicecapocannoniere della stagione 2020-21) e Arabia Saudita. Nel complesso, il suo bottino annuale ammonta a 15 centri, ultimo dei quali quello che settimana scorsa ha promosso lo Shanghai Shenhua in finale di Coppa: vederlo in rossocrociato - indossato solo fino all’U19 - resta verosimilmente una mera utopia, eppure si sa, vale il detto secondo cui la speranza è l’ultima a morire. Le stesse parole calzano alla perfezione altresì per Antonio Marchesano, co-detentore della vetta nella speciale classifica. Quatto quatto, il numero 10 dello Zurigo (lungi dall’essere una prima punta) ha ripreso a colpire con regolarità, mettendo seriamente nel mirino il record personale di 13 sigilli (2020-21 e 2021-22). Al pari di quanto accaduto con il “gemello ticinese” Mattia Bottani, dunque, una chance sarebbe - o forse sarebbe stata - più che meritata.
Cinque gol: chissà se, nei piani di Maxime Dominguez, il passaggio in seconda divisione polacca costituisse il classico passo indietro per compiere due salti avanti. In effetti, è andata proprio così. Due anni dopo l’addio allo Xamax, i progressi evidenziati dal 27enne vodese hanno del clamoroso, senza abusare dell’aggettivo: basti pensare che in Portogallo, sommando reti (appunto cinque) ed assist (tre), il trequartista del Gil Vicente può invidiare unicamente due avversari. E che sotto di lui, per rendere meglio l’idea, vi sono profili del calibro di Angel Di Maria, David Neres o Mehdi Taremi… Segna e fa segnare, ma alle nostre latitudini, anche Matteo Di Giusto. Chi segue la Super League avrà di certo apprezzato le indubbie virtù del ragazzo, al quale una piazza come Winterthur inizia a stare stretta.
Quattro gol: ed eccoci infine al gruppone da sette, dove il campionario è piuttosto eterogeneo. Partiamo dalle note stonate, allora, per poi chiudere in dolcezza. Un Cedric Itten del genere, nettamente al di sotto delle proprie capacità, ci avrebbe sul serio fatto comodo? La bocciatura di Murat Yakin, in fondo, ha i suoi perché. E magari alcuni inizieranno a rimpiangere il tanto bistrattato Haris Seferovic, il quale, nella dorata Dubai, sta riuscendo a interrompere l’ozio della pensione anticipata con qualche esultanza di sgranchimento. Quattro reti sono pure quelle realizzate da Xherdan Shaqiri, il solo convocato presente in questa lista, e dall’ex San Gallo Kwadwo Duah, meglio di tutti i sopracitati in rapporto ai minuti giocati (una gioia ogni 76’ tra le file del Ludogorets, in Bulgaria). Il nostro giro per il mondo termina volutamente in Svizzera, dando credito a tre membri di una generazione che si affaccia ormai ambiziosa alla finestra della Nazionale: Samuel Ballet (2001, Winterthur), Alvyn Sanches (2003, Losanna) e Lars Villiger (2003, Lucerna). Sarà proprio quest’ultimo, dall’alto dei suoi 190cm, il centravanti di riferimento negli anni a venire? Il potenziale c’è.
Il commento di Omar Gargantini (Notiziario 17.11.2023, 09h00)
RSI Sport 17.11.2023, 08:16
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Legato a Rete Uno Sport 17.11.2023, 12h30