Meno spettacolo rispetto alle stesse semifinali di 12 mesi fa, ma comunque altrettanto equilibrio e agonismo. Real Madrid e Manchester City si sono lasciate sull'1-1 al termine del confronto d'andata del penultimo atto di Champions League. Due filosofie di calcio diverse si sono annullate nella capitale spagnola: gli inglesi di Guardiola, con Akanji schierato come terzino sinistro, hanno tentato di pungere gli avversari per mezzo di un pressing asfissiante, almeno all'inizio, e un lento possesso palla, mentre la truppa di Ancelotti è stata brava a contenere Haaland (alla prima al Bernabeu) e a portarsi in attacco con azioni più rapide.
Intenzionati a prendersi la rivincita, i Citizens hanno iniziato la partita con il piglio giusto, mettendo in difficoltà i padroni di casa. Pochi, però, i pericoli dalle parti di Courtois, e così i Blancos, passata la metà del primo tempo, hanno preso fiducia e alzato il proprio baricentro. Le azioni dei campioni in carica si sono allora rivelate più concrete e, dopo un bel uno-due tra Camavinga e Modric, hanno aperto le danze con il primo e unico tiro in porta dei primi 45', il destro potente da fuori area di Vinicius.
Tranne che per la gran parata di Courtois sul connazionale De Bruyne al 52', le Merengues sembravano in pieno controllo del match, almeno fino al 67'. Contro l'andamento del gioco la truppa di Guardiola ha infatti trovato il pareggio con il suo fantasista belga, il quale dalla stessa posizione di Vinicius ha pescato l'angolino basso alla destra del portiere. Nessuno ha più segnato entro il triplice fischio e così a decidere la terza semifinale di Champions della storia tra le due compagini (sempre vittorioso il Real finora) sarà il ritorno dell'Etihad tra otto giorni.
Il commento di David Conti (Radiogiornale 10.05.2023, 09h00)