“È incredibile quello che ha fatto, non ci sono tante parole: è impressionante, anche sovrumano. Per partire così a 100 chilometri dall’arrivo ci vuole coraggio, tanto coraggio. Poi però bisogna anche arrivare al traguardo, nessuno pensava che ci riuscisse”. Musica di un certo Eddy Merckx che, intervenuto a Tempi Supplementari, ha speso parole al miele per Tadej Pogacar, laureatosi campione del mondo domenica sulle strade di Zurigo con un’azione in solitaria straordinaria. “Il paragone con me? È innegabile che Pogacar sia un vincente, dunque mi rivedo nelle vittorie: il Giro, il Tour, le Classiche e ora il Mondiale. E un po’ anche nella maniera in cui vince, è un attaccante come lo ero io”.
Pogacar è capace di tutto, può vincere sempre, qualsiasi gara
Eddy Merckx
D’altronde è difficile comparare ciclisti di ere diverse, lontanissime una dall’altra. “Oggi i corridori possono pianificare la loro stagione in anticipo, scegliendo su quali gare concentrarsi e preparandosi di conseguenza. Ai miei tempi questo non esisteva, la stagione iniziava a gennaio e terminava a dicembre, senza mai fermarsi”. Resta il fatto che Pogacar potrebbe diventare il più grande e vincente di tutti: “La prima volta che l’ho visto era alla Vuelta, vinta da Roglic. Nelle ultime tappe di quella corsa però mi aveva lasciato a bocca aperta con un numero incredibile, cose che solo i fuoriclasse riescono a fare”.
L’intervista a Eddy Merckx (Tempi Supplementari 30.09.2024)
RSI Sport 30.09.2024, 18:50
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