Si temeva che a rovinare la cerimonia d’apertura dei XXXIII Giochi Olimpici dell’era moderna potessero esserci il terrorismo o le proteste dell’opposizione al governo. Invece alla fine la guastafeste è stata la pioggia, che ha accompagnato la manifestazione per tutte le quattro, lunghe e bagnate ore della sua durata. La Grandeur francese ha così dovuto scontrarsi con una meteo per nulla clemente, a cui però gli organizzatori non si sono voluti (e nemmeno hanno pensato di volerlo fare vista l’assenza di un qualsivoglia piano B) piegare, quasi a voler sottolineare - tra tutte le tradizioni mostrate man mano - pure il pizzico di superbia che accompagna lo stereotipo Bleu.
Capita così di vedere la maggior parte dei capi di stato presenti nella mini arena costruita davanti alla Tour Eiffel completamente bagnati o costretti a indossare le ormai classiche tele cerate, con la tribuna autorità andata man mano svuotandosi. Oppure LeBron James fradicio a guidare la delegazione statunitense su uno dei 95 bateaux-mouches utilizzati per trasportare le 204 nazioni fin davanti al presidente transalpino Emmanuel Macron e a quello del CIO Thomas Bach.
Acqua che non ha rovinato più di quel tanto la coreografia organizzata lungo i 6km di percorso sulla Senna, ma che ha sicuramente fatto qualche danno a livello di presenze. Dei 10’500 atleti presenti a questa Olimpiade, infatti, non più di un migliaio hanno visto dal vivo l’innalzamento della bandiera a cinque cerchi. Tanti infatti hanno deciso di non voler restare per ore sotto la pioggia battente (e come biasimarli) e dunque il parterre è rimasto mezzo vuoto. Perché a quanto pare Parigi val bene una messa, ma non un malanno appena prima dei Giochi.
Parigi 2024, la cerimonia d'apertura (26.07.2024)
RSI Sport 27.07.2024, 00:35