Le luci olimpiche si sono spente nella Ville Lumière

Il sole è tramontato sulla Parigi olimpica per l’ultima volta. E se Parigi di giorno risplende, di notte scintilla. Scintilla come hanno fatto tutte le star che domenica sera hanno incantato uno Stade de France tutto esaurito durante la cerimonia di chiusura: Billie Eilish, Red Hot Chili Peppers e l’ormai onnipresente Snoop Dogg (in collegamento dalla California); ma soprattutto le atlete e gli atleti, i veri protagonisti delle ultime due settimane.

Uno spettacolo quello dello stadio parigino fatto di luci e ombre, le stesse che hanno per forza di cose caratterizzato l’edizione francese, con una Senna al limite della balneabilità e un villaggio olimpico criticatissimo, ma palcoscenico anche di grandi storie di sport e di vita, che hanno riacceso, in atleti e spettatori, lo spirito olimpico.

Uno spirito olimpico che si è rinnovato e rinvigorito nei tanti e bei momenti sportivi che i Giochi della XXXIII Olimpiade ci ha saputo regalare, certo, ma anche i momenti più toccanti ed emozionanti, come “Imagine” suonata per calmare gli animi durante la finale di beach volley, oppure quando il pubblico parigino ha spinto fino al traguardo con un’enorme ovazione Kinzang Lhamo, l’atleta che ha terminato all’ultimo posto la maratona femminile.

E se è vero che l’importante è partecipare, c’è comunque qualcuno che ha vinto: nell’edizione di Parigi sono stati gli Stati Uniti che, con un bottino di ben 40 ori (gli stessi della Cina) e 125 medaglie totali, hanno preceduto proprio il paese del Dragone e il Giappone sul podio olimpico.

Gli stessi statunitensi i quali avranno l’onere e l’onore di organizzare la prossima edizione, di casa a Los Angeles fra quattro anni. E allora, con la star di Hollywood Tom Cruise a mo’ di ponte sopra l’Atlantico a raccogliere il testimone al termine della cerimonia di chiusura, la fiaccola olimpica si è spenta nella città delle luci e si è riaccesa in quella degli angeli.