Da un vagito da predestinato all’urlo da record

Alla sesta partita Lamine Yamal è finalmente riuscito a strappare a Johan Vonlanthen il record di marcatore più giovane a un Europeo, che ne fa pure il più precoce a mettere la firma a un grande evento (a un Mondiale il primato è di Pelé con 17 anni e 239 giorni). La sua esultanza è diventata di diritto una delle immagini forti di questo Euro 2024, piazzandosi davanti a quella delle lacrime di Cristiano Ronaldo di cui si era scritto e parlato molto dopo gli ottavi di finale. Un passaggio naturale tra una stella che sta perdendo smalto a una che è in rampa di lancio, con quell’aurea da predestinato data dalla foto mostrata da suo papà che lo ritrae bebé nel 2007 con Lionel Messi che ha fatto il giro dei social. Ora in molti gli chiedono di essere ancora decisivo in finale, per completare ancora lui, idealmente con la Coppa in mano, il podio delle immagini forti di questa edizione tedesca. Da battere c’è il record di Pietro Anastasi, in gol nella ripetizione della finale del 1968 a 20 anni e 64 giorni nel 2-0 dell’Italia sulla Jugoslavia.

Un’edizione quella attuale marchiata a fuoco dalla Furie Rosse, che hanno vinto tutte e sei le partite disputate finora, prime a raggiungere questa cifra in un campionato continentale. Ora manca solo l’ultimo passo per completare l’en plein, un’impresa nella storia riuscita finora solo alla Francia nel 1984 quando però dai gironi si passava direttamente alle semifinali, per un totale quindi di cinque vittorie (l’ultima proprio contro gli spagnoli...) per alzare il trofeo. Dalla loro, oltre a un gioco che ha sempre impressionato ed è stato piacevole da ammirare, c’è pure il fatto che quando la Roja e i Bleus si sono incrociati, chi ha vinto è poi andato a conquistare il torneo.

Qualcosa in contrario rispetto a questo scenario lo ha sicuramente la criticata Inghilterra, che come tre anni fa è andata in crescendo durante il torneo e per la seconda edizione consecutiva si giocherà il titolo con la voglia in questa occasione di portarlo veramente a casa. Una Nazionale inglese che ancora una volta ha trovato una rete nei minuti finali contro i Paesi Bassi (90’), come era successo nei precedenti due turni a eliminazione diretta, quando avevano pareggiato al 91’ con Bellingham negli ottavi contro la Slovacchia (poi battuta ai supplementari) e all’80’ con Saka nei quarti contro la Svizzera (poi sconfitta ai rigori). La Spagna è avvertita, contro gli specialisti in rimonte all’ultimo minuto, dovrà mettere il trofeo in fresco prima.