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A letto nel Medioevo: come e con chi - Chiara Frugoni

Chiara Frugoni, una tra le più importanti storiche del Medioevo italiano, nel suo piccolo e agevole libricino indaga uno degli spazi più curiosi e sorprendenti dell’uomo medievale: la camera da letto.

  • 08.10.2022
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Quanto spesso si sente parlare del Medioevo! Lo abbiamo studiato a scuola, ne abbiamo letto nei libri; qualcuno lo conosce grazie a gruppi musicali, qualcun altro ha partecipato a uno dei tanti festival medievali che si tengono ogni anno in Europa; altri hanno visto dei film o sono iscritti a una pagina Instagram, che invoca il ritorno ai modi e ai costumi di quel periodo. Ma quanto sappiamo davvero sul Medioevo?

Mi chiamo Michele Marchioni e studio letteratura all’Università della Svizzera italiana. Oggi parleremo dell’ultimo libro di Chiara Frugoni, A letto nel Medioevo – sottotitolo – come e con chi, uscito quest’anno (2022) per la casa editrice Il Mulino.

Da più di un secolo ormai gli studiosi e gli esperti stanno cercando di promuovere una nuova immagine del Medioevo e di fare piazza pulita dei tanti pregiudizi che gravitano intorno a questo periodo storico. Già nel Cinquecento i contemporanei percepivano i secoli che erano seguiti alla caduta dell’Impero romano come qualcosa di indefinito, avvolto nell’errore e nell’oscurità. È in questo periodo che si iniziò a parlare di età di mezzo, come di un periodo di rottura e di interruzione della civiltà europea, la quale sarebbe poi stata “resuscitata” dagli umanisti.

Ma il Medioevo non è superstizione, magia e caccia alle streghe. È un’epoca molto più complessa e profonda di quanto si pensi; un’epoca che è stata attraversata, nel corso dei suoi mille anni di vita, da eventi e da uomini diversissimi. E proprio di queste persone, dei loro usi e costumi, ci parla Chiara Frugoni, una tra le più importanti storiche del Medioevo italiano, nel suo piccolo e agevole libricino, nel quale indaga uno degli spazi più curiosi e sorprendenti dell’uomo medievale: la camera da letto.

Unendo al testo un ricco repertorio di immagini, la Frugoni ci accompagna a scoprire come fosse fatta e come venisse vissuta la camerta da letto dell’uomo medievale. Questo luogo non era usato solo per passare la notte, ma aveva anche tante altre funzioni. Era abituale che qui venissero accolti gli ospiti e vi si discutessero le questioni importanti. Il cavaliere Guglielmo, protagonista di una delle novelle del Decameron, non ha la minima esitazione a recarsi nella camera da letto della moglie del duca di Borgogna, quando questa lo invita, con un inganno, a discutere con lei di un affare privato.

La stanza da letto, in un mondo che non conosceva ancora l’elettricità e il gas, era spesso l’unico locale riscaldato, grazie alla presenza del camino. Durante l’inverno, quando era impossibile svolgere attività all’esterno, si passava qui la maggior parte del tempo.

“All’esterno ci sono solo freddo, gelo, pioggia e vento, e con che entusiasmo [l’uomo medievale] desidera la sua casa dove invece di giorno arde la legna nel camino e di notte i disagi patiti durante il giorno sono compensati dal meraviglioso tepore di un letto molto accogliente!”

Nel Medioevo si dorme completamente nudi, a eccezione della testa, che veniva coperta con una cuffia di lana. Si dorme spesso anche in molti: nelle case delle persone comuni, le famiglie vivono il più delle volte in una sola stanza. Solo i più benestanti possono permettersi dei letti di lusso, magari con un baldacchino e delle cortine per riparare dagli spifferi, o con delle coperte decorate e di materiali pregiati. Chi viaggiava per strada, invece, doveva accontentarsi il più delle volte di soluzioni di fortuna, portandosi appresso un letto di stuoia: l’antenato del nostro sacco a pelo. Oppure poteva correre il rischio di fermarsi in una locanda, dove si dormiva circondati da sconosciuti e molto scomodamente.

Il pregio di questo bellissimo libro non sta solo nella capacità narrativa della sua autrice, che riesce a trasmettere al lettore un’esperienza e una conoscenza profondissima del periodo medievale, ma sta soprattutto nella scelta ricchissima delle fonti prese in considerazione e messe poi a disposizione del lettore. Al materiale letterario, che raccoglie opere della tradizione (Boccaccio e i novellieri trecenteschi), aggiunge testi religiosi, libri di economia domestica, cronache e messali, oltre a un ricchissimo apparato di fonti iconografiche. Non c’è dubbio che questo libro susciterà la vostra curiosità.

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