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La boutique del mistero - Dino Buzzati

Senso di inquietudine, angoscia e infinite attese: questi sono i temi centrali di Buzzati che raggiungono l’apice ne La boutique del mistero

  • 03.06.2023
  • 3 min
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Mi chiamo Andorra Garobbio e studio letteratura presso l’Università di Zurigo. Ho intrapreso la lettura di questo romanzo dopo aver letto e apprezzato molto Il deserto dei Tartari e Un amore sempre di Buzzati.

La boutique del mistero, edito nel 2016 da Mondadori, viene pubblicato per la prima volta nel 1968, quattro anni prima della sua morte. L’antologia nasce dalla volontà dichiarata dell’autore di far conoscere il meglio di quanto aveva scritto. La raccolta è composta da trentuno racconti piuttosto brevi, che declinano in modo diverso i temi prediletti di Buzzati, come l’angoscia, la morte, il surreale, il mistero e lo smarrimento. Quello stesso smarrimento si produce fin dalla copertina, su cui compare un disegno firmato dallo stesso Buzzati, Ritratto del califfo Mash er Rum e le sue venti mogli, dove compare un viso maschile e corpi di donne ma in sembianze di vegetali e frutti.

Nell’antologia di racconti si ritrovano temi già affrontati in precedenza dall’autore, come per esempio l’attesa infinita che è la colonna centrale su cui si dipana la sua opera maggiore, il Deserto dei tartari.

Leggere l’antologia di racconti è stato per me molto coinvolgente: Buzzati fa leva sull’angoscia e sulla curiosità bruciante che spinge a divorare i racconti per scoprire come finiranno. Vi sono racconti segnati dall’inquietudine, come ne La fine del mondo, in cui improvvisamente una mano enorme compare nel cielo. Altri racconti sono più stravaganti e bizzarri, come il racconto Una goccia: la storia riguarda un condominio e il rumore di una goccia, ma non una goccia che cade, bensì una goccia che sale lungo le scale del palazzo. In altri racconti ancora l’inquietudine si accompagna all’angoscia: in Sette piani un uomo viene ricoverato in ospedale per una semplice febbre. L’ospedale è suddiviso in piani, dove ogni piano rappresenta la gravità della malattia. L’uomo viene spostato nei reparti inferiori con pretesti e equivoci continuando ostinatamente a ribadire che lui non è un malato grave, ma allora perché viene trasferito in mezzo ai moribondi? L’intelligenza di Buzzati sta nel scrivere storie che fanno leva su esperienze di tutti i giorni, banali, ma caratterizzate da elementi bizzarri, distorcendo la routine quotidiana con il filtro dell’angoscia.

La boutique del mistero di Dino Buzzati (edito nel 2016 da Mondadori) è consigliato ai lettori amanti dei racconti misteriosi, angoscianti, o ai racconti di Edgar Allan Poe e soprattutto per chi vuole approfondire la scrittura dell’autore italiano, assaporando i suoi racconti brevi meglio riusciti. Con una scrittura semplice, ma con un’accurata scelta di parole e immagini, Buzzati narra situazioni ambigue, di inquietudine, surreali, fino a sconfinare nell’improbabile e nell’assurdo.

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