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Gli spiriti non dimenticano. Il mistero di Cavallo Pazzo e la tragedia dei Sioux - Vittorio Zucconi

Un libro che dalla prima all'ultima pagina è una scossa all'anima.

  • 27.05.2023
  • 4 min
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“Cavallo pazzo non disse nulla, sapeva bene quali fossero la tradizione e il costume del suo popolo. Sapeva che entrare sotto la tenda con una donna e non sloggiare subito avrebbe significato a tutti gli effetti prenderla in moglie.”

Ciao a tutti, sono Alessia, studentessa dell'Università di Lugano, e oggi sono qui per parlarvi di uno dei miei libri preferiti: Gli spiriti non dimenticano, scritto dal giornalista italiano Vittorio Zucconi nel 1998 e pubblicato da Mondadori. L'autore ricostruisce la vita di Cavallo Pazzo, figlio del tuono e della grandine, che nel 1876 sconfisse il 7° reggimento a cavallo dell'esercito americano.

Zucconi costruisce il suo racconto attraverso i ricordi dei Lakota Sioux delle grandi praterie che gli raccontano la vita quotidiana, i riti e i segreti di una popolazione devastata dall’ arrivo degli uomini pallidi.

È un libro che dalla prima all'ultima pagina è una scossa all'anima. Un racconto, questo, capace di far trattenere il fiato, di versare lacrime, di far accapponare la pelle. Sono 375 pagine di racconti di infinita bellezza che parlano di una comunità meravigliosa ma ostracizzata e dimenticata troppo spesso.

Zucconi, con la sua bravura giornalistica e la sua magica penna, ci accompagna in questo viaggio in terra Sioux dove, pagina dopo pagina, attraverso le sue parole, ci si sente talmente vicini a quella gente da sentirsi quasi uno di loro, e diventa impossibile non appassionarsi alla vita incredibile di Cavallo Pazzo, grandioso guerriero ed esempio superbo di valore e di coraggio, un'icona di sobrietà e di nobiltà d'animo. L’abile giornalista riesce a descrivere con eccellenza la splendida cultura dei nativi d'America, così ricca di riti, così in armonia con la natura, così “civile e umana”.

Una cultura complessa e rivestita di grande semplicità ma tristemente calpestata dal “Uas'ichu “, dall'uomo bianco che, nella sua avidità di conquista, non si è minimamente preoccupato di comprenderla cercando invece di cancellarla.

Lo scrittore entra con delicatezza e quasi in punta di piedi nella vita di Tashunka Uitiko e per raccontarla, come scrive nelle prime pagine, dovrà chiedere il permesso direttamente allo spirito del maestoso guerriero che ancora oggi aleggia sulla sua terra per guidare il suo popolo.

Sarà lo stesso Figlio del Tuono, Cavallo Pazzo, a trascinare il lettore nelle sue imprese, ipnotizzandolo con il rumore degli zoccoli che rincorrono bufali, con l'odore del fuoco che brucia nei tipì, con le grida di gioia delle donne e dei bambini, con la sua lingua così speciale e melodica.

Zucconi compone un mosaico di voci e racconti, di ricordi e pezzi di storia magistralmente incastonati nella suggestiva cornice del Nord America. Un libro, questo, per emozionarsi, per riflettere e per meravigliarsi davanti a questa etnia. Un reportage storico, asciutto ed educativo che andrebbe proposto nelle scuole e andrebbe letto ai propri figli per farli diventare uomini migliori.

Perché Cavallo Pazzo è un modello da seguire e la sua storia drammaticamente attuale può insegnare ancora molto.

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