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Il barone rampante - Italo Calvino

Uno dei capolavori più apprezzati della carriera letteraria di Italo Calvino, un romanzo contenente gli ideali illuministi della ricerca sull’identità dell’uomo

  • 28.01.2023
  • 4 min
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Salve a tutti, mi chiamo Vittoria Sessa, e frequento il terzo anno di bachelor in letteratura inglese ed italiana presso l’università di Ginevra.

Oggi parleremo di un romanzo che ho avuto il piacere di leggere due volte, da bambina e recentemente da studentessa. Si tratta del Barone rampante, uno dei tre romanzi, tra cui il visconte dimezzato e il cavaliere inesistente, che compongono la raccolta di libri “la trilogia dei nostri antenati” di Italo Calvino, una trilogia dai toni fiabeschi che indaga il tema dell’identità. Ambientato in un paesino della Liguria del 700, nel contesto storico dell’illuminismo e della rivoluzione francese, il barone rampante affronta la tematica del distacco dall’usuale e dal socialmente accettabile, imparando a vivere la vita attraverso un nuovo punto di vista. Un romanzo che contiene tutte le esperienze essenziali della vita di un uomo; le battaglie contro i nemici, l’affetto per il fratello e l’amore per una donna. Una vita del tutto normale, non diversa da quella di chiunque altro, con la differenza che il nostro protagonista la vive interamente sugli alberi.

Ritorniamo dunque alla recensione del Barone rampante di Italo Calvino, uno dei tre romanzi componenti la trilogia de “I nostri antenati”, opera più conosciuta dell’autore.

La caratteristica principale del romanzo, nonché il filo rosso di tutta la storia, è il fatto che il protagonista principale, Cosimo piovasco di Rondò, un giovane nobile, decide che non avrebbe più tollerato le costruzioni e le rigide regole della società e dei suoi genitori, e che sarebbe andato a vivere sugli alberi della sua tenuta promettendo a se stesso che non sarebbe mai più sceso. Promessa che, contrariamente all’opinione di tutti, riesce a mantenere, Cosimo diviene infatti parte integrante della comunità del suo villaggio dimostrando a se stesso e agli altri che la vita tra le fronde di quei pini marittimi era altrettanto efficace, passionale e impegnativa come quella di coloro che camminavano sulla terra. Tra le tante avventure che Cosimo vivrà correndo tra i rami degli alberi, ci sarà un incontro romantico con Viola, il grande amore della sua vita, un incontro con i soldati francesi di Napoleone e addirittura delle lezioni di lettura con dei ladri furfanti.

Questo libro non fallisce mai nel strapparmi un sorriso ad ogni pagina, mi sorprende sempre vedere come Cosimo, che alla fine del libro è un uomo molto anziano, è restato sempre fedele alla promessa fatta anni prima, fedele alle fantasie di un bambino che non voleva essere costretto ad una vita già scritta dai suoi genitori. Il personaggio di Cosimo, che rappresenta gran parte dei valori illuministi dell’epoca, ci insegna che la ricchezza umana si può trovare attraverso un punto di vista differente da quello Imposto dalla società, che, a volte semplicemente per pigrizia, incoraggia comportamenti sbagliati o nocivi. La vera ribellione richiede dunque, pazienza e disciplina. Non posso fare a meno di credere che forse tutti dovremmo apprezzare la vita dall’alto di un albero, costruendo relazioni d’amicizia ed amore basate su una connessione genuina mentale e meno fisica o materialista.

Consiglio questo romanzo a coloro che desiderano una lettura scorrevole e ottimista, piena di situazioni assurde e divertenti e che, perché no, potrebbe farvi venire voglia di uscire in giardino e camminare ai piedi di un albero, porgendovi la domanda: come sarebbe la vita da lassù?

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