Società

A caccia di “vampiri” sul lungolago di Lugano

Ecco lo street fishing, la pesca immersi nelle città: tutti alla ricerca di un predatore mitico, il lucioperca, pesce che ricorda Dracula e popola i nostri laghi

  • 19 febbraio, 12:00
  • Ieri, 09:15
04:10

Buona pesca?

RSI CULTURA 19.02.2025, 12:00

  • RSI CULTURA
Di: Stefano Roncoroni 

Dimenticatevi il pescatore vecchio stile, con gli stivaloni a coscia, con il cappello verde o di paglia in testa, con le cassette per attrezzi piene di materiale assurdo, i secchi con le esche, la pastura e mille altre cose.

La pesca che vi raccontiamo è diversa. È snella, moderna, urbana. È praticata spesso da giovanissimi, in città, nei lungolaghi cittadini, o nei i canali, come possono essere i navigli milanesi o le mille lingue d’acqua di Asterdam.

Si chiama stret fishing è la pesca in ambiente urbano. Si pesca in mezzo alla gente che va a lavorare, o ai turisti che passeggiano. Spesso il luogo di pesca, lo spot, si raggiunge con mezzi pubblici, con la metropolitana se c’è. Anche perché l’attrezzatura è minima: una canna e poche esche artificiali, come pesci finti o in gomma per esempio. Gli street fischer sono spesso ragazzini, con un abbigliamento molto urban, con il cappellino colorato in stile skater. Assomigliano più a esponenti di una sottocultura musicale, per esempio l’hip hop, che ai pescatori tipici dell’immaginario popolare.

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Lo street fishing è quasi sempre una pesca no kill, il pesce non viene trattenuto, viene slamato e rimesso in acqua con cura. Non è una scelta legata alla qualità delle acque, è una scelta “etica” di molti pescatori sportivi moderni. Per non lesionare la pelle del pesce, o il muco che la ricopre, si usano guadini con la rete in gomma. Il pesce viene estratto dall’acqua, viene tolto l’amo dalle labbra, viene fotografato e poi rimesso nel suo ambiente naturale. E proprio le fotografie sono qualcosa di tipico dei nuovi pescatori urbani: sono molto curate, non casuali, spesso fatte davanti a dei muri graffitati, hanno sempre un loro stile particolare, un po’ underground in cui i giovani “anglers” sembrano quasi dei rapper in posa per la copertina di un disco.

Con Arno Dagani, pescatore appassionatissimo e creatore del canale e dei socials “Ticino Pesca”, siamo andati a fare street fishing di notte, al lungolago di Lugano. Nostro obbiettivo, un pesce simbolo della pesca urbana, il Lucioperca, chiamato anche vampiro.

«Il Lucioperca è un predatore notturno, con due bei dentoni canini stile vampiro appunto, una pinna che sembra una cresta, viene dall’est, come il conte Dracula. Abbiamo due modi per pescarlo: sotto riva, con un minnow suspending, un pesce finto di plastica che non va sul fondo o, seconda opzione, con un’esca morbida di gomma, proprio sul fondo invece».

Arno ha messo in piedi proprio una strategia per “cacciare” i lucioperca. Gira le rive con una luce sul cappellino, con il fascio di luce sonda i primi metri di fondale del lago in cerca di “vampiri”.

«Questa pila la usiamo perché, durante la nostra passeggiata in riva al lago, qualche lucioperca potrebbe venire in prossimità della riva,  e rifletterebbe il nostro fascio di luce con i suoi occhi grossi da predatore. Si vedono gli occhi del vampiro se illuminati».

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«Il gioco sta nel vedere il pesce ma non farci vedere. Appena intravvediamo gli occhi illuminati ci nascondiamo, spegniamo la luce e TAC! Li puoi prendere, li puoi prendere!»

Ma poi i lucioperca si prendono davvero? Li abbiamo presi? Se volete vedere se la pesca ha dato qualche risultato in una serata gelida, guardate il filmato sopra fino alla fine.

E ricordate una cosa importante: se vedete qualcuno fare street fishing al lungolago non augurategli “Buona pesca!”: porta malissimo!

25:57

Pescare ad alta quota

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