Sulle tracce di Marco Polo

Trasmesso nell'ambito della trasmissione "Enciclopedia TV", "Sulle tracce di Marco Polo - Con la spedizione di Carlo Mauri", segue il viaggio durato 9 mesi effettuato dall'esploratore lecchese insieme a un gruppo di compagni lungo il percorso che 700 anni prima portò il 15enne Marco Polo, accompagnato da suo padre Niccolò e dallo zio Matteo, dal Mediterraneo alla Cina, utilizzando gli stessi mezzi di locomozione di Marco Polo. A fungere da guida ideale il libro Il Milione, il documentario si avvale della consulenza del Professor Gianni Fodella.

Per la spedizione è giunto il momento della partenza. Da Venezia il gruppo raggiunge la Turchia in nave. La Cappadocia riserva grandi bellezze e una storia antichissima, ma il suo attraversamento a cavallo nasconde diverse insidie.

La spedizione giunge in Iraq e attraversa la regione della Mesopotamia (culla delle civiltà assiro-babilonese, sumera e parti, con le antiche città DI Niniveh, Hatra, Samarra e Babilonia), in parte a cavallo e in parte navigando sul fiume Tigri, incontrando poi l’esploratore e antropologo norvegese Thor Heyerdahl. Dopo aver visitato città come Baghdad e Bassora, la tappa si conclude alla frontiera con l’Iran.

La spedizione riesce ad attraversare il braccio di mare che separa la costa irachena da quella iraniana fino a sbarcare a Bandar Abbas. Da qui si dirige a dorso di cammello verso la città di Kerman. Riprendendo il cammino negli altopiani iraniani, dove vivono popolazioni nomadi, il gruppo percorre il deserto di Lut dove viene sorpreso da una violenta tempesta di sabbia. Giunto al villaggio di Nosratabad, il gruppo prosegue verso Zahedan e Zabol, superando il confine con l'Afghanistan.

La spedizione giunge in Afghanistan. Superata la città di Herat, percorre la zona dei monti Paropamiso, da cui passavano le caravane in quella che fu una delle più grandi vie di comunicazione dell'antichità. Si prosegue fino a Maymana dove si assiste ad una "partita" dello sport nazionale afgano, il buzkashi. Dirigendosi verso oriente, si passa dalle città di Sheberghan e Aqcha, conosciute per i loro bazar e per la fabbricazione di tappeti, si sosta a Balkh, una delle città più antiche del mondo, e si raggiunge Mazar I Sharif.

La spedizione è a Mazar I Sharif, la più importante città dell’Afghanistan settentrionale, dove si trova il santuario di Alì, quarto califfo e genero di Maometto, visitato da migliaia di fedeli. Il gruppo prosegue poi verso Kholm, importante centro commerciale e artigianale e la capitale Kabul, dove sono accolti dal Re Mohammed Zahir Shah al fine di ottenere i permessi necessari per attraversare una regione montagnosa chiusa ai visitatori, il Wakhan, una striscia di terra compresa tra Unione Sovietica, Cina e Pakistan e passaggio obbligato per raggiungere il Pamir e la regione cinese dello Sinkiang. Ricevuta l’autorizzazione per passare dalla regione del Wakhan e dopo aver visitato le statue di Budda a Bamiyan, il gruppo prosegue verso i laghi di Band e Amir attraverso altopiani innevati a oltre 3’000 metri, arrivando a Feyzabad, nella regione del Badakhshan. Il gruppo prosegue verso Eshkashem, ultimo villaggio, porta della regione “proibita” del Wakhan. 

La spedizione si trova nella regione settentrionale del Badakshan afgano e percorre lo stretto corridoio di circa 300 km del Wakhan. Attraverso stretti sentieri e superando passi a oltre 4'000 metri raggiunge l'altipiano del Pamir ("il tetto del mondo") accompagnati da un gruppo di kirghisi, popolo nomade che abita queste impervie zone. Si prosegue a dorso di yak verso il passo di Wakhjir. Qui termina però l'avventura, in quanto il governo cinese non ha concesso al gruppo il visto d'entrata sul proprio territorio, impedendo di fatto la conclusione a Pechino.