Storia

Il sionismo dalla Svizzera a Israele

Il ruolo della Svizzera (anche italiana) nello sviluppo del movimento sionista tra Otto e Novecento

  • Oggi, 15:08
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Il congresso di Basilea, primo congresso sionista mondiale, tenutosi nel 1897

Di: Red. 

La storia del sionismo è complessa ed ha radici profonde che si intrecciano con la storia europea. Anche la Svizzera ha avuto un ruolo significativo nella nascita e nello sviluppo del movimento sionista, in particolare grazie alla città di Basilea che ha scelto Theodor Herzl per ospitare il primo congresso sionista nel 1897.

Ad Alphaville, su Rete Due, discutono dei rapporti storici tra la Svizzera e il movimento sionista Gabriel Heim, scrittore e regista che di ebraismo in Svizzera ha scritto sul Blog del Museo nazionale svizzero e lo storico Claudio Vercelli, autore di numerosi libri sul sionismo e lo Stato di Israele.

La nascita dello Stato di Israele è avvenuta storicamente nel 1948. Sono stati anni molto duri, perché passando per la tragedia della Shoah, queste comunità ebraiche sono diventate protagoniste di una diaspora e si sono divise sul tema del sostegno ad Israele nel conflitto con i palestinesi. Un periodo storico, dunque, molto difficile. Come mai Basilea è diventata, in quei primi anni, un così importante centro nevralgico per il movimento sionista?

«Quel primo congresso del 1897 ha marcato un punto molto importante per tutto lo sviluppo del movimento sionista. Infatti Herzl, che era un giornalista e scrittore a Vienna, era alla ricerca di un luogo dove tenere il primo congresso sionista all’epoca e, tra le altre possibilità, ha potuto tenere questo fondamentale congresso a Basilea, soprattutto perché a Zurigo era presente un nucleo di sionisti che erano arrivati a fine Ottocento dall’Europa dell’est. I delegati sionisti arrivavano da tutta Europa compiendo lunghissimi viaggi. Sicuramente tutto ciò fece molto bene alla città di Basilea soprattutto dal punto di vista economico. Ma si riscosse, com’è chiaro, anche una risonanza politica non indifferente e ben accolta anche dalle istituzioni della città. Da quel momento sino al secondo Dopoguerra si ebbero una decina di congressi nella città di Basilea, che diventò il nucleo preferito per tutti gli appuntamenti sionisti che hanno determinato la nascita dello Stato di Israele».
Gabriel Heim, scrittore e regista

Il sionismo non è nato solo come reazione all’antisemitismo. Ci sono stati infatti altri fattori che hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo del sionismo come movimento politico ideologico:

«Il sionismo non è una ideologia di prevaricazione. È un insieme di pensieri, di idee che nascono in contesto ebraico ma che si coniugano con le ideologie politiche nazionaliste del Novecento. Il nazionalismo socialista dell’Ottocento - non quello del Novecento, divenuto nel mentre invece imperialista - che fa suoi pilastri l’adesione a una reciprocità tra persone anche molto diverse, la preservazione in evoluzione della propria storia. sono storie che appartengono non solo al mondo ebraico, ma anche al resto delle società. Non a caso in Svizzera trova un punto di riferimento. La Svizzera, allora come oggi, è una terra franca. È una terra dove le idee, le ideologie, le identità si confrontano senza per questo disintegrarsi reciprocamente. Allora cosa ha contribuito alla nascita e lo sviluppo del sionismo come movimento politico ideologico? Il bisogno di rigenerare l’ebraismo in senso lato, non solo creando uno Stato, ma anche quello di rigenerare tra Otto e Novecento l’idea di ebreo e di ebraismo, che è qualcosa che va ancora oltre».
Claudio Vercelli, autore di numerosi libri sul sionismo e lo Stato di Israele

Anche la Svizzera italiana è in qualche modo legata allo sviluppo del movimento sionista? Il castello di Trevano, ad esempio, è stato utilizzato nel 1945 come sorta di luogo di preparazione per giovani sionisti ebrei prima di partire per la Palestina:

«La Svizzera già durante la guerra, ma soprattutto verso la fine, faceva un’enorme pressione per far partire i profughi che vi si trattenevano durante il conflitto. C’era un numero di ebrei, anche di giovani, che erano trattati come profughi e quindi creavano delle vere e proprie comunità ebraiche. Questi giovani avevano avuto un’educazione nei loro paesi di nascita e tanti di loro ambivano a creare una patria, un Paese ebraico in Palestina. Nei parchi del castello di Trevano c’era infatti una comunità di giovani ebrei che si sono trattenuti per qualche mese nei pressi di Lugano».
Gabriel Heim, scrittore e regista

25:15

Sionismo, da idea a Stato

Alphaville 03.02.2025, 12:35

  • Keystone
  • Lina Simoneschi

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