Cinema

Le luci del cinema svizzero

L'assegnazione del Premio d'onore del cinema svizzero 2023 ci offre lo spunto per un viaggio tra alcuni dei maggiori successi della settima arte elvetica nel 21° secolo

  • 28 febbraio 2023, 15:58
  • 20 novembre, 11:51
La produttrice Ruth Waldburger, alla quale va il Premio d'onore del cinema svizzero 2023

La produttrice Ruth Waldburger, alla quale va il Premio d'onore del cinema svizzero 2023

  • Keystone
Di: SP 

Va alla produttrice cinematografica Ruth Waldburger, come comunicato oggi, martedì, il premio d’onore 2023 assegnato nell’ambito del Premio del cinema svizzero. Il lavoro della 71enne di Herisau, che nel 1988 ha fondato la Vega Film, è stato punteggiato da molti riconoscimenti. Primo fra tutti l’Orso d’argento che si è portata a casa da Berlino nel 2012 con “L’enfant d’en haut” diretto da Ursula Meier. Il film della Meier è considerato dai critici l’opera più compiuta del cinema svizzero più recente, ma non è certo un episodio isolato nella storia recente del cinema rossocrociato.

Ampi consensi li ha raccolti anche “More than honey” realizzato sempre nel 2012 da Markus Imhof, che racconta della diminuzione delle popolazioni di api nel mondo. Presentato in anteprima in diversi festival ha messo d'accordo pubblico e critica ed è diventato con più di 250'000 entrate nelle sale cinematografiche elvetiche il documentario svizzero di maggior successo di tutti i tempi.

Sulla stessa linea d’onda è "Mani Matter – Warum syt dir so truurig?" (Mani Matter – Perché sei così triste?, 2002) di Friederich Kappeler, basato sulla vita del cantautore e poeta bernese Mani Matter. Il film è stato visto da più di 146'000 persone.

Un'immagine tratta da "Reise der Hoffnung" di Xavier Koller

Un'immagine tratta da "Reise der Hoffnung" di Xavier Koller

  • Keystone

C’era molta attesa anche per “Drii winter” di Michael Koch, che dopo essersi aggiudicato una menzione speciale alla 72ma Berlinale a marzo doveva concorrerere per gli Oscar nella categoria “Miglior film internazionale”. Presentato in prima svizzera al Locarno Film festival racconta di un’insolita storia d’amore ambientata in un contesto montano. La cerimonia di consegna dei premi si terrà il 12 marzo a Los Angeles e l’auspicio era naturalmente che riuscisse a bissare il successo di “Reise der hoffnung”. Realizzato da Xavier Koller nel 1990 è il primo e finora unico film elvetico ad aver finora vinto un Oscar come miglior film straniero. Purtroppo il film è stato scartato al primo turno della corsa.

Sul fronte del pubblico

Avere all’attivo un solo successo a Hollywood non ha impedito al cinema svizzero di cimentarsi sul fronte dei blockbuster. Gli habitué del Festival di Locarno ricorderanno forse a questo proposito le risate che nel 2006 strappò al pubblico di piazza grande “Die Herbstzeitlosen” di Bettina Oberle. Il film racconta la storia di quattro anziane che decidono di aprire un negozio di biancheria intima in un villaggio dell’Emmental. In Svizzera questa gustosissima commedia ha totalizzato più di mezzo milione di entrate.

Il regista Michael Steiner

Il regista Michael Steiner

  • Keystone

Numeri spesso raggiunti anche dal nidvaldese Michael Steiner, autore di “Grounding – Gli ultimi giorni della Swissair” e “Mein name ist Eugen”, che attualmente sta producendo il primo film svizzero finanziato anche dalla piattaforma Netflix. Anche lui si è cimentato senza successo con la corsa agli Oscar. Nel 2019 l’Ufficio federale della cultura candidò infatti la sua commedia “Wolkenbruch”. Per la cronaca vinse “Roma” di Alfonso Cuaròn

Un'immagine scattata durante le riprese del film "Die Schweizermacher"

Un'immagine scattata durante le riprese del film "Die Schweizermacher"

  • Keystone

Vedremo come andrà per “Drii winter” nell’attesa che qualcuno realizzi un film in grado di spodestare “Die Schweizermacher” dalla vetta della graduatoria dei film svizzeri più visti di tutti i tempi, posizione che occupa ininterrottamente dal 1978 con oltre un milione di entrate nelle sale cinematografiche.

Chi è Ruth Waldburger?

La 71enne produttrice cinematografica di Herisau è titolare della Vega film con la quale ha prodotto anche 11 lungometraggi diretti da Jean-Luc Godard e la pellicola d’esordio di Tom DiCillo – “Johnny Suede” – nella quale recitava un allora praticamente sconosciuto Brad Pitt. In primavera uscirà il suo ultimo film: “Let her kill you”, un thriller diretto da Jérôme Dassier ed interpretato da Asia Argento. Con questo premio la Confederazione ha voluto onorare una personalità aggregante molto impegnata anche sul fronte della politica culturale. Insieme ad altri professionisti del settore ha infatti fondato l’associazione GARP – Gruppe Autorin:innen, Regisseur:innen, Produzent:innen (gruppo di autori, autrici, registi, registe, produttori e produttrici), con la quale ha poi dato vita ai “Dîner politique”, che dal 2001 animano il Locarno Film Festival.

Su Play Suisse, la piattaforma streaming della SRG SSR, è possibile vedere gratuitamente questi e molti altri capolavori del cinema svizzero.

Mani Matter – Warum syt dir so truurig? ("Mani Matter - Perché sei così triste?") - https://www.playsuisse.ch/it/show/934432

Reise der hoffnung ("Viaggio della speranza") - https://www.playsuisse.ch/it/show/813123

Die Herbstzeitlosen ("Fiori d'autunno") - https://www.playsuisse.ch/it/show/903314

Grounding – Gli ultimi giorni della Swissair - https://www.playsuisse.ch/it/show/949987

Mein name ist Eugen ("Il mio nome è Eugen") - https://www.playsuisse.ch/it/show/921718

Wolkenbruch ("Non tutte le sciagure vengono dal cielo") - https://www.playsuisse.ch/it/show/1282574

Die Schweizermacher ("I fabbricasvizzeri") - https://www.playsuisse.ch/it/show/890917

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