La scritta “Hollywood”, che da Mount Lee domina e si staglia contro le colline di Los Angeles, per molti rappresenta un sogno, un orizzonte da inseguire e un vero immaginario. Quello che oggi è il simbolo dell’industria cinematografica più grande del mondo ha attraversato molte ere e reca in sé una storia lunga un secolo. Quindi, torniamo lì dove tutto è iniziato per capire come siamo arrivati ad oggi.
A inizio ‘900 Hollywood comincia piano piano a diventare un epicentro d’interesse, una cittadina attrattiva per attori, produttori, registi e società cinematografiche. Ma perché? I motivi sono tanti. Il clima mite della California del sud permette di lavorare tutto l’anno non stop alle produzioni. Anche dal punto di vista paesaggistico, la regione offre una grande varietà di ambientazioni naturali, dall’oceano e le spiagge fino alle montagne e ai parchi. Questo evita alla troupe spostamenti sulle lunghe distanze alla ricerca di location diverse. Altro fattore fondamentale, Los Angeles è lontana dalla East Coast e quindi dal controllo della “Edison Trust”, una coalizione di produttori cinematografici che cerca di monopolizzare l’industria. Lontana da questi vincoli e con tutte queste caratteristiche, Hollywood attrae il mondo del cinema e si espande. Nel 1920, supera San Francisco e diventa la città più popolosa degli Stati Uniti, ma la sua ascesa è solo all’inizio. Ecco che in questo scenario, la celebre insegna viene installata per la prima volta. È il 1923 e Harry Chandler, immobiliarista statunitense che possiede il “Los Angeles Times”, commissiona la produzione della scritta “Hollywoodland” per promuovere la vendita di un nuovo quartiere a Los Angeles che porta proprio questo nome. Si tratta quindi inizialmente di una trovata pubblicitaria temporanea, composta da grandi lettere e illuminata da circa 4000 lampadine. “Hollywoodland” rimane esposta fino al 1929, poi a causa della “Grande Depressione” viene abbandonata e lasciata in condizioni di degrado per 20 anni. Nel 1949, la camera di commercio della cittadina decide di restaurare la struttura, mettendo in atto un cambiamento fondamentale: la parola “land” viene eliminata, lasciando unicamente “Hollywood”. A partire da quel momento, il celebre sign diventa dunque icona del cinema degli Stati Uniti nel mondo.
La storia, però, non finisce qui. Il restauro attuato non è infatti efficace. I materiali risalgono agli anni ‘20 e la struttura continua a degradarsi per quasi 30 anni- anche a causa delle intemperie- senza che nessuno intervenga. A questo punto, nel 1978, entra in gioco il fondatore della rivista “Playboy”, Hugh Hefner, che organizza una campagna di raccolta fondi per sostituirla. 9 donatori sponsorizzano la sostituzione delle vecchie lettere con altre lettere fatte di materiali solidi e resistenti. Finalmente, una nuova luce brilla sulle colline di Los Angeles. La scritta è talmente iconica che il mondo del cinema stesso, negli anni, l’ha spessa inclusa all’interno dei suoi film, a volte addirittura distruggendola o facendola scomparire dalla Terra. Cosa che avviene per esempio in “The Day After Tomorrow” del 2004 e in “Resident Evil: Afterlife” nel 2010.
Un simbolo che ha subito anche numerosi atti vandalici e modifiche. Nel 2017, per esempio, sono state cambiate due lettere, diventando “Hollyweed”, un riferimento al consumo di marijuana. La stessa cosa era già avvenuta nel 1976. Oggi la zona attorno all’installazione è videosorvegliata e recintata e le lettere vengono controllate, pulite e ridipinte con regolarità. Ci si prende cura del celebre sign che quest’anno ha compiuto 100 anni di esistenza, 100 anni da quando è stato illuminato per la prima volta. Per festeggiare l’anniversario, la scritta è stata completamente ripulita e restaurata dall’associazione “The Hollywood Sign Trust”.
Un monumento visibile da molti luoghi di Los Angeles, di giorno e di notte, silente scruta cittadini e turisti dall’alto. Puoi osservarlo da lontano o cercare di avvicinarti il più possibile attraverso le stradine che si inerpicano sulle colline di Hollywood. Un po’ una metafora dell’ambizione e della ricerca del successo. Quella scritta avrebbe dovuto essere rimossa dopo qualche anno e invece-non senza difficoltà-un secolo dopo, è ancora qui. Ha assistito, accompagnato e rappresentato l’ascesa della città a capitale mondiale del cinema. E questo, forse, è un po’ quello che dovrebbe fare un simbolo.
Svizzeri a Los Angeles
Altri Programmi 16.11.2022, 19:55