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Il segreto della vita? “La consapevolezza del qui e ora”

Guido Ferrari, giornalista, regista, autore per anni alla RSI, ripercorre in “La via del cuore. Un diario spirituale” (Etabeta) le strade che l’hanno portato alla pace interiore

  • 5 dicembre 2024, 08:00
  • 5 dicembre 2024, 08:44
21:55

La parola del giorno: sorgente

Tra le righe 03.12.2024, 14:30

  • Ti-Press
Di: Paolo Rodari 

Il segreto della vita? La consapevolezza del qui e ora. C’è un filo rosso che collega i principali sentieri sui quali mi sono incamminato nella mia vita, la psicanalisi, il buddismo e lo sciamanismo. Questo filo rosso è la scoperta e la saggezza di tutte le grandi tradizioni spirituali, appunto la consapevolezza del qui e ora e quindi il non vivere nel futuro, il non vivere nel passato, ma lo stare completamente nel presente.             

Così Guido Ferrari, giornalista, regista, autore per anni in forza alla RSI, che ha da poco dato alle stampe “La via del cuore. Un diario spirituale” (Etabeta), il suo secondo libro dopo “Un lungo viaggio. Il ritorno alla sorgente”. Se il primo volume si concludeva con un’esperienza di consapevolezza sul Monte Lema, nel nuovo libro Ferrari ritorna su quella vetta per ritrovare la consapevolezza di fronte ai problemi che il vivere pone. Non si tratta, dunque, di un libro teoretico, ma di un diario intimo in cui l’autore cerca di dare un senso al suo vissuto, accettando i limiti della ragione, delle ipotesi filosofiche e scientifiche di vario tipo, affrontando ricordi, emozioni, esperienze anche di viaggio in paesi lontani.

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Nel vivere qui e ora si trova pace e armonia. Ci si sente bene e soprattutto ci si apre a una dimensione misteriosa, quella dell’intuizione. Sono diverse le intuizioni che emergono quando si è in armonia, e tutte aiutano ad affrontare i problemi della vita in modo diverso. Si è come in uno stato di grazia. I problemi acquisiscono un altro significato, non schiacciano più e si riesce a guardarli con un certo distacco, abbracciandoli senza respingerli. E ancora, sentiamo che seguendo le nostre intuizioni viviamo nell’armonia, accettando la vita in perenne mutamento senza trattenerla, danzando con essa con gioia, misura e bellezza.

La salita di Ferrari verso il Monte Lema lo avvicina alla sorgente. E’ questa parola, sorgente, che meglio di altre sintetizza la sua esperienza.

La sorgente è il cuore. Quando salgo sul Monte Lema sono calmo, presente. Mi sento libero da ciò che vedo. Sento stupore e gioia. Guardo le difficoltà della vita, le malattie, i lutti, la vecchiaia senza esserne preso. Sono nell’eterno presente. Non trovo le parole per esprimere questa esperienza. Sento che la ragione, la miriade di spiegazioni sono inadeguate a capire. Seduto sul tronco che fa da panchina sul sentiero, gusto questo momento. E’ come se vi fossi arrivato dopo un lungo cammino. Sento una gioia sottile in me. Riposo in questo stato di apertura e di pace. Sento calore nel mio cuore. E’ sorto da questo stato di connessione, di libertà, di consapevolezza, di ritorno alla sorgente. E’ la manifestazione della sorgente. E’ l’unione con il divino, non è il risultato di piaceri esterni. E’ la gioia che è in noi, da sempre, che dobbiamo ritrovare e nutrire. E’ il ritornare a casa.

Scrive il poeta Hafiz:

“A volte dimentico che sono stato creato per la gioia. La mia mente è troppo occupata. Il mio cuore è troppo pesante per ricordare che sono stato chiamato a danzare la danza sacra della mia vita. Sono stato creato per sorridere, per amare, per essere sollevato e per sollevare gli altri. O Sacro districa i miei piedi da tutto ciò che mi intrappola. Libera la mia anima. Che noi si possa danzare e che la nostra danza sia contagiosa!”

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