Analisi

Vaticano, perché anche Parolin indossa una kefiah

Dopo le polemiche per la statuina di Gesù avvolta in una kefiah in Vaticano, il segretario di Stato della Santa Sede viene immortalato con un copricapo giordano - I motivi di una scelta che fa discutere

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Il cardinale Pietro Parolin indossa una kefiah giordana

  • Ansa
Di: Red. 

Torna la kefiah. Dopo le polemiche per la statuina di Gesù Bambino avvolta in una kefiah palestinese nel presepe dell’«Aula Paolo VI» e poi rimossa a seguito delle proteste delle comunità ebraiche, è il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin a essere immortalato con indosso una kefiah bianca e rossa, il tradizionale copricapo diffuso nel Regno hashemita. La foto è stata scattata nelle ultime ore della sua visita in Giordania che ha avuto luogo in questi giorni (gennaio 2025). Il cardinale segretario di Stato vaticano, che ha incontrato i nunzi del Medio Oriente auspicando la pace, ha voluto indossare un kefiah ovviamente diversa da quella del Gesù Bambino dell’«Aula Paolo VI» - si differenzia da quella bianca e nera tipicamente palestinese ed è diffusa in prevalenza in Giordania – ma il gesto resta comunque significativo e dice di come la Santa Sede sia vicina alle sofferenze delle popolazioni presenti in Medio Oriente a prescindere dal loro credo. Sul conflitto di Gaza, in particolare, il Vaticano si è sempre mostrato equidistante, condannando l’attacco del 7 ottobre 2023 ma nello stesso tempo condannando le risposte giudicate esagerate da parte di Israele. Insieme, ancora, la sua diplomazia caldeggia la possibilità di una tregua che ponga fine alle sofferenze della popolazione.

Nella foto, Parolin è affacciato insieme ad altre persone da un balcone ad Amman. «Il cardinale Parolin conclude la sua visita nel Regno: “La Giordania ha un ruolo di primo piano nella regione”», recita il titolo in arabo di Abouna.org. E ancora: «Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, ha concluso oggi, martedì, la sua visita nel Regno hashemita di Giordania, in qualità di inviato di Sua Santità Papa Francesco, durante la quale ha presieduto una messa di inaugurazione della Chiesa del Battesimo di Cristo, affiliata al Patriarcato Latino, coincidente con il Giubileo d’Argento del Pellegrinaggio Nazionale delle Chiese Cattoliche, al sito del battesimo. Sua Maestà il Re Abdullah II ha incontrato Sua Eminenza il Cardinale al Palazzo Al Husseiniya», dice l’articolo, sempre in arabo.

Il portale Abouna.org è il primo sito cattolico in lingua araba, fondato oltre vent’anni fa da padre Rif’at Bader, sacerdote del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Il Segretario di Stato ieri ha dialogato con i nunzi apostolici - gli ambasciatori - dei paesi del Medio Oriente, compreso il rappresentante in Israele. Nel corso della riunione, è stato auspicato «che presto possa cessare il fuoco su ogni fronte e il Medio Oriente possa essere una terra di pace, dove i cristiani rimangano una componente essenziale per la convivenza fraterna tra le varie religioni e per il progresso dei rispettivi Paesi». Lo si legge in una nota della Sala stampa della Santa Sede. Nell’occasione, si è parlato «delle crisi in atto nella regione, della condizione politica ed ecclesiale di ciascun Paese, dei segni di speranza che si intravedono in alcuni, delle gravi situazioni umanitarie in cui si trovano le popolazioni maggiormente coinvolte nei conflitti e della necessità della solidarietà della Comunità internazionale». Al colloquio erano presenti i rappresentati pontifici accreditati presso il Regno del Bahrein, la Repubblica Araba d’Egitto, gli Emirati Arabi Uniti, il Regno Hashemita di Giordania, la Repubblica islamica dell’Iran, la Repubblica d’Iraq, lo Stato d’Israele, lo Stato del Kuwait, la Repubblica del Libano, il Sultanato dell’Oman, lo Stato di Palestina, lo Stato del Qatar, la Repubblica araba di Siria e la Repubblica dello Yemen.

Parolin inoltre ha parlato con Joseph Aoun, presidente del Libano. Nel corso della «cordiale telefonata», è detto in una nota della Santa Sede, il Cardinale si è congratulato per la sua elezione alla Presidenza della Repubblica e gli ha espresso i «migliori auguri, assicurandolo della sua preghiera». Il porporato ha anche «rilevato con piacere il tempestivo incarico di primo ministro conferito oggi a Nawaf Salam».

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Telegiornale 14.01.2025, 20:00

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