Letteratura

Tokyo: dove la solitudine del cuore sta ovunque

Essere soli in mezzo a tante persone in una città enorme, raccontata dalla scrittrice Laura Imai Messina 

  • 5 giugno, 08:24
  • 5 giugno, 09:16
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Due amiche, oltre un vetro, che prendono un tè. Così belle in questa cornice che chiedo al mio bimbo di 4 anni, al ritorno dall’asilo, di aspettare un momento e sfilo di fretta il cellulare. Clic.

  • Laura Imai Messina, Giappone mon amour - https://www.lauraimaimessina.com/giapponemonamour/
Di: Red

Quando Laura Imai Messina arriva a Tokyo ha 23 anni. È lì per studiare meglio la lingua, dopo averne apprese le basi in Università, a Roma. Alla prima lezione all’Università di Tokyo però pareva tutta un’altra lingua e l’impatto con la megalopoli giapponese è fortissimo. Ma in quella città conseguirà un dottorato in Letteratura e lì sceglierà di vivere.
L’autrice del bellissimo libro Il Giappone a colori (Einaudi, 2023), un romanzo epico che ha per protagonisti i colori di un paese unico ed emozionante racconta il suo arrivo in Giappone e il suo legame, profondissimo con Tokyo e con la cultura di quel paese in una puntata di Le città invisibili.

«La gente è ovunque, mi ripetevo, la gente è ovunque, ovunque. Dove mi giro, c’è sempre qualcuno che non conosco, qualcuno di cui non so nulla».
Laura Imai Messina racconta, con il suo occhio da narratrice sensibile, la strana e bellissima città in cui ha scelto di vivere. L’impatto è forte. «Ero ammirata da quella folla straordinaria. Ero confusa dal traffico umano delle stazioni, dalla velocità con cui si muovevano tutti, ammirata e rapita da una confusione che ancora allora non mi addolorava. Poi l’università iniziò. Feci il test di ammissione, mi inserirono in un corso di giapponese. Avevo studiato disperatamente, sapevo scrivere più kanji della ragazza cinese che mi sedeva accanto. Eppure, ogni volta che mi trovavo di fronte all’insegnante perdevo coraggio. Lei parlava, sorrideva, dava comandi in una lingua che all’improvviso mi pareva diversa. Possibile che fosse la stessa che avevo studiato a Roma?».

«La gente è ovunque, mi ripetevo in quei primi giorni. La gente è ovunque. Avrei continuato a pensare per mesi, per anni. Eppure, mai come a Tokyo mi sarei sentita da sola. Di certo lo hanno studiato in psicologia, il meccanismo che io chiamo il paradosso di Tokyo. Per cui quanta più gente hai intorno, quanto più solo ti senti».

C’è una scena di Tokyo Monogatari film del 1953 del grande regista - adorato da Wim Wenders - Yasujirō Ozu, una scena che impressiona sempre moltissimo Laura Imai Messina.
«La trama è molto sottile, proprio come piace a me. Una coppia di anziani si reca nella capitale per un primo e ultimo viaggio, salendo sulla Tokyo Tower, la torre rossa della città, allora l’unica tanto alta. La donna si rivolge al marito e dice: “Guarda quanto è grande Tokyo. Se ci perdiamo non ci ritroveremo mai più”. L’aver condiviso una vita, l’aver avuto persino cinque figli, non conterebbero nulla, perché l’immensità della città comunque li ingoia e loro non si incontrerebbero più senza l’aiuto di cellulari, di navigatori o di persone privi di punti di riferimento. Ecco, accadrebbe ovunque, probabilmente, ma a Tokyo l’evidenza è schiacciante. Mettici l’assenza di nomi per quasi tutte le strade, la vaga somiglianza delle zone delle viuzze, la familiarità ambigua che comunicano le stazioni e poi i 36 milioni di abitanti».

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Laura Imai Messina

  • https://www.lauraimaimessina.com/

Laura Imai Messina è una scrittrice italiana che abita da 20 anni in Giappone. È nata a Roma e si è laureata in lettere all’Università la Sapienza. È autrice di romanzi, saggi e libri per ragazzi tradotti in più di 30 paesi. Il suo ultimo libro è Il Giappone a colori (Einaudi, 2023), ma lei già conosce il titolo dei prossimi quattro. 
Abita tra Kamakura e Tōkyō. È docente di lingua italiana in alcune delle più prestigiose università della capitale, ama la lingua giapponese ed è anche traduttrice.
Collabora con diverse testate tra cui Tutto Libri di La Stampa e la Repubblica, ha tenuto corsi di scrittura della Scuola Holden di Torino.
Nel marzo 2011 ha fondato il blog Giappone Mon Amour e la relativa pagina facebook divenuti, nel tempo, un punto di riferimento per gli appassionati del Sol Levante e finestra sulla vita quotidiana nella metropoli giapponese, una pagina che ha oggi più di 150’000 iscritti.
Il suo primo romanzo, Tokyo Orizzontale, è uscito per Piemme nel 2014 e ha avuto un ottimo successo. Successivamente è uscito Non oso dire la gioia (Piemme, 2018). Vive tra Kamakura e Tokyo insieme a suo marito Ryōsuke, ai figli Sōsuke ed Emilio (e alla cagnolina Gigia). Ama scrivere come giocando a Shanghai, sottraendo una parola alla volta per vedere se il senso rimane fermo.

Tokyo – Laura Imai Messina 

Le città Invisibili 27.04.2024, 16:00

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