Il ritornello ossessionante della canzone che Tommy Cash porterà all’Eurovision Song Contest 2025 a Basilea, si basa sul tema più famoso dell’Ouverture dal Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini.
La canzone ha trionfato alla versione estone di Sanremo, Eesti Laul, e rappresenterà il paese baltico alla grande kermesse musicale europea in maggio e i suoi contenuti hanno fatto storcere il naso a tanti italiani: stereotipi sul Bel Paese uno dopo l’altro, “mi amore”, “ciao bella”, “espresso macchiato per favore” e “mafioso”, addirittura.
Merita davvero tutte queste critiche questo brano, o nasconde un significato diverso? Questo omaggio a modo suo di Tommy Cash all’Italia e il suo presunto cattivo gusto, fanno però rivivere in chiave moderna le note della celebre pagina di Rossini ed è solo uno di numerosi casi di canzoni che al loro interno nascondono passaggi di altrettanto celebri brani di musica d’arte. Lo fanno ad esempio Fabrizio De André con la sua Canzone dell’Amore perduto (l’Adagio del concerto per tromba di Telemann), Freddy Mercury o Elio Le Storie Tese e Mika in Grace Kelly, basate sulla cavatina Largo al Factotum di Figaro sempre dal Barbiere di Siviglia.
Voi che Sapete fa una riflessione su questa canzone e in generale sull’incontro tra le melodie del grande repertorio e le canzoni, ma non solo: sarà un’occasione anche simpatica di approfondimento sugli stereotipi dell’Italia messi in musica nei secoli, dalla Tarantella alla Siciliana, con una carrellata di esempi che non lasceranno scampo nemmeno a Cecilia Bartoli.
Al microfono di Giovanni Conti e Mattia Caputo intervengono Carla Moreni, musicologa e critica musicale esperta di opera lirica e Paolo Prato, anch’egli musicologo e collaboratore del Portale della Canzone Italiana, il quale così riflette sul tormentone di “Espresso macchiato” e sugli stereotipi italiani che alimentano la musica pop.
«Espresso macchiato non fa altro che cavalcare tutta una serie di stereotipi che il mondo della canzone ci ha già sciorinato da decenni, perché dobbiamo andare indietro più di cent’anni per ritrovare nelle canzoni composte fuori dall’Italia l’immagine che l’Italia ha presso altri popoli. Andiamo alle origini dell’operetta americana, con Victor Herbert, che nel 1910 compone Naughty Marietta (La cattiva Marietta) e ci sono due-tre canzoni tipicamente italiane, come Italian Street Song, che è un classico dell’operetta americana».
«Quindi l’Italia è presente nell’immaginario straniero e ovviamente le canzoni sono un veicolo straordinario per ribadire tutta una serie di cliché che, volenti o nolenti, appartengono alla storia italiana. Tommy Cash non ha fatto altro che cavalcare questa tigre, che in realtà era silente da parecchio tempo. Posso ritornare al periodo degli anni ‘50, quando Louis Prima lanciava canzoni come Angelina - Zooma Zooma, Mambo Italiano, ricca di stereotipi che riguardano le abitudini alimentari degli italiani. Si parla di mozzarella, di vino che fa rima con bambino. Nat King Cole cantava una canzone composta da Pino Massara, grande autore italiano, che nella sua versione inglese ha reintitolato Cappuccina. Il riferimento è ovviamente al cappuccino, che insieme al caffè rappresenta il picco della cultura da bar italiana». (Paolo Prato, musicologo e collaboratore del Portale della Canzone Italiana)
“Espresso macchiato” è il Barbiere di Siviglia
Voi che sapete... 27.03.2025, 10:00
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