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Storie di coraggio, trasformazione e prospettiva

I “boschi di lago” dei Terry Blue al Sociale di Bellinzona. Il racconto della serata

  • 2 ore fa
Terry Blue in concerto

Terry Blue sul palco del Sociale di Bellinzona

  • Ti-Press/Samuel Golay
Di: Marco Kohler 

Una canzone ha un sapore diverso quando conosci la sua storia. L’ho capito in decenni di documentaristica musicale. Ciò che mi sembra “normale”, quando scopro da dove, come e perché è arrivato, mi suona diverso. 

Una canzone travalica musica e parole: è la vita di qualcuno. Amando le storie, ho amato le canzoni, come se, per far sbocciare l’amore, mancasse una chiave di lettura. È un affetto contagioso che si allarga a chi quei brani li ha scritti. La conoscenza espande la sensibilità, amplifica lo sguardo sulle cose. E viceversa.

Erano pensieri che mi frullavano per la testa giovedì scorso [17 aprile] mentre Leo Pusterla presentava, sul palco del Teatro Sociale, le canzoni di Lakewoods (Another Music Records), il nuovo album dei Terry Blue, sodalizio artistico condiviso con la moglie Eleonora Gioveni e arricchito, per l’occasione, dai contributi di Zeno Gabaglio (violoncello), Christian Gilardi (flauto traverso) e Peo Mazza (batteria).

28:34

Terry Blue - “Lakewoods”

Musicalbox 15.04.2025, 17:00

  • RSI
  • Gianluca Verga

Ascoltavo i Terry Blue e vedevo quelle storie, vedevo la condizione umana che il cantautore racconta, certo, ma vedevo soprattutto la storia del cantautore.

Seguo Pusterla da Even if the Winter Seems to Last Too Long del 2018 e ne ricordo le parole e le ambizioni nella sua prima intervista per Confederation Music. Vederlo dal vivo 7 anni dopo, intento a pescare, tra un brano e l’altro di Lakewoods, frammenti di album passati come Only to Be There e Chronicles of a Decline, mi ha fatto pensare, di nuovo, a quella storia.

Terry Blue è un racconto di trasformazione e coraggio, quella di un osservatore che ha scrutato i drammi della vita umana dapprima con l’occhio infermieristico, per poi raccontarli con la voce e le dita del cantautore. “Trasformazione”, perché Leo Pusterla e la musica dei Terry Blue sono, ad ogni nuovo capitolo, una storia diversa. “Coraggio”, perché per sfidare l’ignoto scegliendo di vivere con la propria arte, ce ne vuole. Come ce ne vuole per trasformare il proprio appartamento in uno studio di registrazione/etichetta discografica (Safe Port Production) capace, in poco tempo, di profilarsi con un “suono”, offrendo un porto sicuro a chi non sa ancora come navigare in mare aperto.

L’elettronica portata da Eleonora Gioveni nella musica dei Terry Blue ha trasformato musica ed esperienza, di chi ascolta e di chi compone. Osservare Leo Pusterla a mani libere, libero di “semplicemente” cantare, è soltanto uno dei tanti segni sorprendenti (visti al Sociale) di questa evoluzione.

10:11

Terry Blue - Intervista

RSI Cultura 03.03.2025, 08:00

  • Marco Kohler, Nick Rusconi

Ascoltare le canzoni di Lakewoods in quel contesto, assieme ai musicisti che hanno contribuito a plasmarle sul disco, mi ha fatto amare il nuovo album dei Terry Blue ancora prima d’averlo ascoltato perché ho visto, di nuovo, una prospettiva.

Come quella totale offerta nel cameo (geniale) dei Currenti Calamo, impegnati su un inedito tappeto d’archi, fiati, batteria, chitarra e synth. Un fuori programma così deliziosamente folle da rendere pertinente anche un apparente “fuori contesto”.

Lakewoods è una nuova versione spaziale e terrena dei Terry Blue che cambiano d’abito optando sempre per l’eleganza e la finezza. È come suonano nel 2025. Non come ieri, no, come oggi e forse un po’ come domani. 

Io ho già le mie due canzoni preferite: Minoux e Wenders. Di nuovo, c’entra anche la storia della loro genesi.

Leo Pusterla, ringraziando i suoi musicisti, ha indicato il Peo Mazza «che mi conosce da quando avevo 15 anni». L’ho trovato toccante, perché ci sono pezzi di strada che percorri insieme e ti cambiano. Peo era lì, col suo batterismo leggero e musicale, tagliato su misura per un amico di vecchia data. Come Gabaglio e Gilardi, a loro modo sperimentatori dentro un nuovo esperimento appassionante.

Fa tutto parte della “storia” di cui sopra, quella di una famiglia che, allargandosi o restringendosi, conserva spirito, valori e affetti.

Giovedì scorso sono entrato al Sociale per vedere i Terry Blue, ma sono uscito convinto d’aver visto un’altra cosa: un’immensa umanità.

Poi, Leo ed Eleonora partivano per Barcellona, per un altro concerto. Buon viaggio ragazzi.  

22:16

Terry Blue

RSI Cultura 28.02.2025, 08:00

  • Marco Kohler, Nick Rusconi

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