Musica

Al via Sanremo, “festival dei ritornelli”

Impressioni, pensieri in libertà e previsioni dell’inviato RSI al 74esimo Festival della canzone italiana

  • 6 febbraio, 06:00
  • 7 febbraio, 15:46
Amadeus e Fiorello

Amadeus e Fiorello

  • Keystone
Di: Herbert Cioffi

Il Festival di Sanremo 2024 sarà un festival extralarge, con tantissime canzoni – ben 30! – e quindi con serate lunghissime. Ma per quanto extralarge non aspettatevi grande profondità e grande spessore, è più ragionevole aspettarsi una grande sala da ballo.

La riforma di Amadeus da un lato è stata molto importante, per certi versi essenziale, perché ha rimesso il festival nelle mani dei giovani. Ma dall’altro può essere fuorviante per chi compone le canzoni ad hoc, col rischio di diventare succubi delle mode del momento (ancor più del solito): questo sembra il caso dell’edizione 2024 con una miriade di ritornelli dance, in perfetto stile “Italo Disco”.

Tra le canzoni che abbiamo avuto la possibilità di ascoltare in anteprima segnalo quella molto bella di Loredana Bertè - scritta da Bonomo e Chiaravalli - che si siede sul trono della sua simpatica follia; una canzone che le dà la possibilità di fare i conti con sé stessa e di, passatemi il termine, di “auto perdonarsi”. Secondo me è splendida anche quella di Diodato, (niente dance qui, siamo dalle parti dei Radiohead).

È molto interessante il brano di un San Giovanni maturo e cambiato, il quale - probabilmente turbato da vicende personali ed emotive - è riuscito a mettere efficacemente tutto questo in musica. Per intenderci, siamo molto lontani dall’era di “Farfalle”.

Altre impressioni in ordine sparso.

Dal punto di vista del rock c’è poca roba, se non nel gruppo delle nuove proposte, in particolare con una band il cui nome sembra il codice di un simpatico farmaco, i Bnkr44: la canzone è intitolata “Governo Punk” ed è molto divertente, così come è molto piacevole il brano di Clara, la vincitrice di Sanremo Giovani.

Con “Capolavoro” il Volo potrebbe essere la sorpresa di questa edizione: nessun cenno alla lirica, qui cercano il grande refrain, la standing ovation e il consenso del pubblico che, probabilmente, gradirà moltissimo questa canzone.

I Ricchi e i Poveri col loro un ritornello tunz tunz “ti aspetterò, ma non per tutta la vita” non fanno i Ricchi e i Poveri, ma piuttosto fanno, tra virgolette, gli Angelina Mango.

Angelina Mango fa Angelina Mango, ma forse un mezzotono sotto.

Una canzone molto romantica e carina, è quella di Gazzelle, elegante, raffinata e polemica.

Il pezzo di Ghali secondo me è meglio di quello Dargen D’Amico, che ci prova, sì, ma non brilla per chiarezza.

Stessa chiarezza che manca assolutamente a Géolier, una realtà molto seguita - perché i rapper napoletani hanno un vasto pubblico - ma troppo stretta nella dimensione del dialetto, difficilmente comprensibile, molto chiuso.

Assisteremo a un festival di Sanremo più energetico che mai. Le casalinghe e i signori di una certa età rimarranno particolarmente sorpresi e potranno tirare il fiato soltanto con alcuni brani (per fare un esempio abbastanza significativo, non lo faranno nemmeno con quello della Mannoia!).

(Pre)Giudizio complessivo?

Nulla di nuovo sotto questo cielo, è tutto frutto delle mode del momento. Sarà una guerra dei ritornelli, come se fosse già estate. Il gioco sarà scoprire quale canteremo di più.

Il trofeo di Sanremo

Telegiornale 05.02.2024, 20:00

  • Festival di Sanremo 2024

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