«La consapevolezza salverà il mondo»

«È la ricerca della mia vita. Essere consapevole è capire il male e il bene: lo stato di consapevolezza ti fa tirare fuori la creatività. La consapevolezza salverà il mondo». Ne è convinto Dom Lampa, tanto da portare la parola “consapevole” a Tra le righe, dove è stato ospite di Isabella Visetti e Natascia Bandecchi.

Musicista, compositore e produttore di origine brasiliana, vero nome Rodrigo Nunes Gonçalves, oggi vive in Malcantone. Già la scelta dello pseudonimo ci dice qualcosa di lui e delle sue aspirazioni, perché “Lampa” deriva da un brigante famoso nel suo paese, un capobanda. «Volevo sempre fare il leader» ricorda, aggiungendo poi di aver mitigato, attraverso un cambio di grafia, la figura banditesca da cui è nata l’ispirazione.

Le idee le ha sempre avute chiare, fin dall’infanzia: voleva fare il musicista. Anche la notte sembrò consigliarlo in tal senso, quando aveva 12 anni: «Sono arrivato a sognare che stavo facendo un concerto, anche se non ne avevo mai visto uno in vita mia. Una cosa molto strana, spirituale». Quella visione onirica ha tracciato la via, a tappe, che dalle forme del rock più duro lo ha condotto al rap e infine al reggae. D’altronde, per lui, più che il genere in sé l’importante era fare musica.

La vita lo ha portato da una realtà metropolitana da 25 milioni di abitanti come quella di San Paolo, in cui è cresciuto, alla placida quotidianità di Bedigliora, dove ha deciso di trasferirsi qualche anno fa. Un salto non indifferente nel quale, anche qui, vede la mano di forze più grandi di lui: «A un certo punto la città comincia a mangiarti e forse per qualche ragione l’universo mi ha tolto in quel momento lì».

Nella Svizzera italiana ha aperto il suo laboratorio di musica. Lì, in queste settimane, sta aiutando due classi di scuola media a scrivere una canzone per Eurovision School Song Contest, concorso lanciato da SRF. Obiettivo: accedere all’esibizione del 14 maggio a Basilea, durante l’Eurosong dei “grandi”, quando sul palco saranno presentate le quattro canzoni selezionate. Non si tratta solo di accompagnare questi ragazzi ma anche di condividere ciò che si prova durante la composizione: «L’emozione è saltata fuori. Stanno vivendo veramente quello che vive un compositore. È molto bello».