Nel marzo del 2015, Kendrick Lamar si trova davanti a un bivio. Dopo il solido approdo sulla scena con Section.80 e il successo planetario di Good Kid, M.A.A.D City, c’è un’attesa spasmodica per capire quale direzione prenderà con il suo nuovo album.
Sceglierà un approccio più mainstream o virerà su qualcosa di più rischioso e sperimentale?
L’uscita di To Pimp a Butterfly fuga ogni dubbio: il rapper losangelino rinuncia decisamente alla comfort zone, spiazzando tutti. Dai nomi dei collaboratori si capisce che non si tratterà del solito album rap: George Clinton, Flying Lotus, Kamasi Washington, Thundercat solo per citarne alcuni.
Con l’artwork del disco arriva la prima dichiarazione. Kendrick e alcuni sodali di Compton festeggiano, soldi e alcol alla mano, davanti alla Casa Bianca, mentre ai loro piedi giace un giudice bianco, con gli occhi sbarrati. Difficile trovare un simbolo più efficace dell’era Obama e dell’orgoglio nero negli Stati Uniti.
A livello musicale, in To Pimp a Butterfly non c’è nessun trend, nessun suono che titilli l’algoritmo. Funk puro, jazz deviato, soul tradizionale: una celebrazione della black music, un ritorno al passato in chiave moderna.
Lamar ha tante cose da dire: parla di strada, tensioni razziali, soldi, fama, politica e lo fa stimolando l’ascoltatore, con testi complessi, da decodificare. Le parole prendono vita con flow e registri vocali originali, che lo consacrano tra i rapper più versatili e rispettati di sempre.
Pur rifuggendo il singolo facile finisce per trovarlo comunque, con la ormai leggendaria Alright, diventata un inno di denuncia per i seguenti, turbolenti anni di frizioni sociali negli States.
Con To Pimp a Butterfly, volente o nolente, Kendrick diventa la voce potente e autorevole di un’intera generazione e nel farlo cambia anche la musica, dimostrando che anche i suoni più sofisticati possono uscire dall’underground.
A dieci anni di distanza, l’impatto del disco sul panorama musicale mondiale è ancora evidente e Lamar è diventato uno degli artisti più influenti in circolazione. Un percorso costruito con il rischio, l’introspezione, la ricerca della qualità e l’onestà intellettuale: di questi tempi, merci sempre più rare.
“To Pimp a Butterfly” compie 10 anni
RSI Cultura 15.03.2025, 17:45
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