Anche se dalla biografia sul portale non risalta chiaramente, Fenice è cresciuta a Minusio. Sì è vero, al giorno d’oggi, in epoca di comunicazione globale, parlare di provenienze e origini a qualcuno potrebbe risultare anacronistico. Però questo è uno spazio dedicato alla musica svizzera, quindi certe puntualizzazioni servono a mettere meglio a fuoco il personaggio.
Il fuoco di certo non è elemento estraneo per Fenice, e non solo per il nome d’arte che la musicista classe 2000 si è scelta. Da sempre, in lei, ardono due fiamme distinte: quella del talento e della passione e quella dello studio e dell’applicazione. È il fiammeggiante riassunto di una carriera che nasce seguendo una naturale inclinazione per le sette note e passa poi attraverso la scuola di canto e il conservatorio, dove ha già conseguito il primo dei due diplomi a cui mira.
Fenice sta affinando il suo stile grazie a un lavoro di intrecci fra il pop cantato e il rap - che poi, diciamocelo, è un po’ il nuovo pop. Le prime sperimentazioni in questo senso le ha compiute quattro anni fa, durante le chiusure pandemiche, pubblicando dei brevi video su Instagram. Post apprezzati dal pubblico, che l’ha incoraggiata a seguire questa sua ispirazione.
“Haiku” parla di una storia d’amore in cui le due persone coinvolte provano sentimenti fortissimi l’una per l’altra ma trovano un ostacolo nelle difficoltà relazionali. Forse però un antidoto c’è: la comune passione per la musica. Noi possiamo testimoniare che a Fenice questa non manca. La scelta di “Haiku” come canzone del mese su Mx3 ne è la conferma.