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Addio Lugano Bella

Il canto degli anarchici espulsi, canzone meglio nota con il titolo derivato dal primo verso: “Addio Lugano bella”

  • 19 novembre 2023, 14:00
Pietro Gori
  • RSI
04:52

Addio Lugano Bella

RSI Cultura 06.10.2023, 10:54

Michela Domenici, chitarra e voce
Terry Blue, chitarra e voce
Peo Mazza, mandolino

“Addio Lugano bella” è una canzone notissima. Oltre a essere l’inno degli anarchici italiani, cantato in tutto il mondo, è anche la canzone più famosa dedicata alla città ticinese. La RSI ha prodotto quest’anno un film documentario sulle origini di questa canzone e sulla vita del suo autore, l’avvocato anarchico Pietro Gori. che andrà in onda su LA 1 domenica 19 novembre 2023 alle ore 10:25 nella trasmissione ‘Paganini’

Addio Lugano bella – una storia nella Storia
Via Luigi Lavizzari è una stretta strada del centro di Lugano che si snoda tra l’Università e il Parco Ciani, tra viale Balestra e viale Cattaneo. Nel percorrerla – al numero 5, sul muro grigio di un edificio a tre piani – ci si imbatte improvvisamente nel dipinto di uomo: grande e grosso, in gilet, pantaloni e cappello neri, su una piccola bicicletta. Pietro non torna indietro è il titolo di quel murales, commissionato nel 2012 dalla Città di Lugano all’artista foggiano Agostino Iacurci nel contesto di un innovativo progetto di arte urbana. Il Pietro raffigurato non è però un Pietro qualunque, ma l’autore della più celebre canzone mai dedicata alla città sul Ceresio: Addio Lugano bella.

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  • Courtesy: Christian Gilardi

Pietro Gori nacque il 14 agosto 1865 a Messina da genitori toscani, si formò come avvocato e intraprese poi la strada della militanza politica operando come conferenziere e sociologo dell’anarchia, ideale cui dedicò anche una copiosa produzione drammaturgica e di canzoni.

Come conseguenza delle Leggi liberticide approvate nel 1894 dal parlamento del Regno d’Italia, Gori si rifugiò in Svizzera a Lugano, città che – in nome della libertà e della tolleranza – era tradizionalmente accogliente verso esuli e profughi. Le pressioni internazionali portarono però il governo svizzero, nel gennaio 1895, ad acconsentire all’arresto di Gori e di altri diciassette esuli politici, per la maggior parte anarchici italiani. Nelle due settimane di carcere che precedettero l’espulsione – verso la Germania, dal confine nord di Basilea – Gori scrisse Il canto degli anarchici espulsi, canzone meglio nota con il titolo derivato dal primo verso: “Addio Lugano bella”.

L’immagine degli anarchici che, sotto la neve, sono costretti a lasciare Lugano, è al tempo stesso cruda e poetica, esemplare in quel quadro retorico ed emotivo che ha presto reso Addio Lugano bella non solo una delle più celebri canzoni di Pietro Gori, ma un vero e proprio inno per l’intero movimento anarchico e – in epoche successive, che durano fino ai giorni nostri – un canto che vede rappresentati i dolori e le speranze di ogni comunità o popolo oppresso.

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