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La musica vista “dalle montagne”: intervista a Piotr Nikiforoff

È uno dei primi violini dell’OSI e direttore d’orchestra. Nato a Mosca, da tempo vive nella Svizzera italiana. «Un posto perfetto» per un musicista classico, dice

  • 16 febbraio, 12:04
Piotr Nikiforoff

Piotr Nikiforoff

Di: Red. 

Spesso si sente parlare di “eccellenze”, quasi sempre con cognizione di causa. Qui il quasi lo possiamo tranquillamente cestinare, perché Piotr Nikiforoff rappresenta davvero un esempio di alta qualità professionale e, ascoltandolo parlare, anche umana. Uno dei primi violini dell’Orchestra della Svizzera italiana e direttore dell’orchestra Arcadia, si è raccontato a Sandy Altermatt in un’intervista per la trasmissione tv di attualità culturale Neo.

Il violino lo suona dall’età di cinque anni, ma non è certo stato amore da subito. «Io non volevo diventare violinista, nemmeno musicista. Io volevo diventare chirurgo. A tutti i costi» rivela Nikiforoff. Fu la mamma a indirizzarlo verso le sette note. Dapprima con il pianoforte, poi con il violino, sembra di capire a causa di uno scarso entusiasmo da parte del giovanissimo Piotr verso i tasti bianchi e neri. Avviarsi su un percorso da musicista di questo spessore fin dall’infanzia impone sacrifici e rinunce «Non vai più a giocare fuori sulla strada con gli altri bambini ma devi affrontare questo peso. Perché per me era un peso, all’inizio» ricorda. Lezioni affrontate di malavoglia, l’archetto spesso rotto perché lo strumento non lo trattava bene sperando proprio che andasse in pezzi. Ma ogni volta che stava per essere buttato fuori dalla scuola, veniva sottoposto a un esame che superava brillantemente grazie allo stress da prestazione.

06:23

Incontro con il primo violino dell’OSI e direttore​ ​dell’orchestra ​Arcadia, Piotr Nikiforoff

RSI Cultura 08.02.2025, 19:30

  • RSI

Solista dell’orchestra sinfonica di Mosca a quindici anni, conosce la Svizzera grazie al patrigno di Zugo. È lui a mostrargli lo stile di vita elvetico e a trasmettergli la mentalità del nostro paese. Poi ci sono le montagne. Che qui non sono scenografia, perché è dalle loro cime che dice di vedere la musica, di poterla osservare nella sua completezza. Così affronta la direzione d’orchestra. Una posizione sopraelevata, costruita sempre sulle grandi aspettative riposte in lui come violinista. Sguardo dall’alto e idee chiare, soprattutto su cosa un direttore d’orchestra non deve fare: esagerare con le parole.

Da trent’anni vive nella Svizzera italiana, che ritiene essere «un posto perfetto» per un musicista classico, considerando le dimensioni del territorio e il prestigio dell’OSI a livello internazionale, oltre alle tante proposte fra concerti e rassegne offerte al pubblico.

39:51

Il violino e la bacchetta magica! Incontro con Piotr Nikiforoff

Millevoci 03.04.2023, 11:05

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