Luigi Nono nasceva il 29 gennaio 1924 a Venezia. Fu compositore e scrittore dal forte impegno politico nonché esponente italiano delle Avanguardie musicali della seconda metà del ventesimo secolo. Il nome Luigi gli venne dato in onore del nonno paterno, pittore veneziano. I suoi genitori suonavano un po’ il pianoforte e spesso accompagnavano Luigi al Teatro La Fenice e al Festival di musica contemporanea della Biennale. In casa la raccolta di musica del padre era ricca e stimolante. La biblioteca conteneva numerose opere letterarie che avrebbero influenzato la creatività senza confini e a 360 gradi di Nono.
Luigi Nono alla radio, in diretta
Musicalbox 23.01.2024, 16:35
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Luigi Nono inizia nel 1941 a frequentare il conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, dove incontra il compositore italiano Gian Francesco Malipiero che gli apre un orizzonte sulla musica che spazia dal rinascimento alla contemporaneità.
Terminato il liceo, comincia a studiare giurisprudenza per volere del padre. Termina gli studi nel 1947, ma da lì in poi deciderà di dedicarsi alla musica.
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Incontra negli anni seguenti molti artisti con cui avrebbe collaborato e intrattenuto lunghe amicizie nei decenni successivi, tra cui un altro importante compositore veneziano, Bruno Maderna, e il direttore e violinista tedesco Hermann Scherchen. Nono inizia quindi, su suggerimento di Maderna e Scherchen, a frequentare annualmente i corsi sulla nuova musica di Darmstadt. Nel corso degli anni 50 ai Ferienkurse für neue Musik di Darmstadt incontra personaggi come Edgar Varese e Karlheinz Stockhausen. Sempre in Germania avrebbe conosciuto la futura moglie: Nuria Schönberg, figlia nientemeno che di Arnold Schönberg. In questo periodo nascono anche le prime composizioni, come i tre Epitaffi per Federico Garcia Lorca tra il 51 e il 53, Incontri per 24 strumenti nel 55 e Il canto sospeso nel 56. Quest’ultima composizione, basata sulle lettere dei condannati a morte della resistenza antifascista, sarà uno dei primi grandi successi di Nono.
Nuria per Luigi... dopo Arnold
Musicalbox 24.01.2024, 16:35
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Negli anni Sessanta, Nono inizia a interessarsi fortemente alla musica elettronica e a comporre per nastro magnetico. Il suo impegno politico aumenta: si era iscritto al partito comunista già negli anni 50 e nel corso degli anni Sessanta esprime i suoi ideali politici nella composizione, utilizzando spesso anche l’elettronica, che a suo avviso si presta a esprimere questioni di impegno e denuncia sociale.
Negli stessi anni si allontana dall’ambiente di Darmstadt, non condividendo le tendenze musicali che vi si stavano imponendo, come il serialismo musicale o i procedimenti aleatori. Inizia a frequentare invece lo studio di fonologia musicale della Rai di Milano, fondato da Luciano Berio e Bruno Maderna. Nei decenni successivi avrebbe iniziato a visitare spesso uno studio di musica elettronica a Friburgo in Germania. Nella seconda metà degli anni Sessanta sarebbe iniziata inoltre una fruttuosa collaborazione con il pianista Maurizio Pollini e il direttore Claudio Abbado.
La sua azione scenica in due tempi, Al gran sole carico d’amore, viene completata verso la metà degli anni 70. Anche questo progetto di forte valenza politica, poiché mette in scena momenti di lotta comunista. Un decennio più tardi sarebbe arrivata invece forse l’opera più famosa, Il prometeo - Tragedia dell’ascolto, presentata per la prima volta nella sua città natale, Venezia, nel 1984.
Negli ultimi anni della sua vita, Nono fu ispirato da una scritta letta sul muro di un monastero francescano di Toledo: “caminantes / no ay caminos / ay che caminar”: viandanti, non ci sono sentieri, si deve camminare”. Queste parole lo colpirono profondamente e diedero il titolo ad alcune delle sue ultime pagine orchestrali.
Luigi Nono si spense l’8 maggio 1990. Era affetto da una disfunzione epatica. Pochi mesi prima di morire aveva vinto un importante premio artistico: il Grosser Kunstpreis Berlin.
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