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Niton entra nella maturità artistica con “11”

L’ultimo album del trio attivo fra Mendrisiotto e Lombardia apre alle collaborazioni con una serie di ospiti internazionali

  • 9 dicembre, 14:57
29:52

Niton - 11

Confederation Music 08.12.2024, 20:30

  • Veronica Colonnello
Di: Marco Kohler/Red. 

Niton abbandona l’adolescenza e abbraccia la piena maturità artistica con “11”, l’ultimo album del trio formato da Zeno Gabaglio, violoncellista originario della Val di Muggio attivo su più fronti musicali, Luca Xelius Martegani, sperimentatore varesino che suona i vecchi sintetizzatori analogici ed Enrico “El Toxique” Mangione. Quest’ultimo, fonico e produttore, nasce come chitarrista blues e dopo aver frequentato vari generi oggi si dedica alle esplorazioni elettroacustiche.

Tocca a Zeno Gabaglio definire il genere di Niton, che descrive come elettronica alternativa: “A noi piace riassumerla riconducendo agli strumenti che suoniamo - spiega - Io suono il violoncello, quindi uno strumento classico, però elettrificato. Enrico suona gli oggetti, quindi strumenti impropri, però elettrificati. Luca è l’unico che nel nostro gruppo suona i veri strumenti dell’elettronica”. Un destreggiarsi nel milieu di riferimento che può includere i bpm (le pulsazioni tipiche delle categorie più di consumo) o planare su paesaggi ambient, più rarefatti. “Ed è la cosa che a volte mette un po’ in difficoltà l’ascoltatore - rileva sempre Gabaglio - perché magari uno vorrebbe ballare tutto il tempo, uno vorrebbe ambient tutto il tempo e invece noi passiamo da una cosa all’altra senza soluzione di continuità”. Ciò che conta è porsi in modo onesto, fedeli a sé stessi, osserva El Toxique: “Perché alla fine è stato fatto tutto e il contrario di tutto. Quindi già riuscire a trovare quella piccola casellina in cui tutti ti riconoscono che sei solo tu è qualcosa di importante, che ti rende unico e nuovo”.

Niton approccia la sua età adulta dopo aver superato gli anni formativi. Luca Martegani ripercorre lo sviluppo del terzetto: “I primi tre album sono stati una ricerca, perché noi mettiamo insieme tre personalità, tre esperienze musicali che partono da background diversi, e poi un po’ sperimentando, un po’ ricercando, un po’ trovando un’intesa che è durata quasi un decennio, abbiamo sviluppato tutta una serie di linguaggi”. “11” segna l’apertura verso le collaborazioni, cioè “Accogliere degli ospiti - prosegue Martegani - integrarli nel nostro mondo, nella nostra visione del suono, della musica e dell’arte”. Una lista di undici nomi internazionali fra cui citiamo Beatrice Graf, Julian Sartorius, John Butcher, Peter Kernel e Andy Bluvertigo. Un disco per immettersi nel flusso e farsi trasportare da musica e suono.

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