Musica lirica

Perché quella della Scala è sempre la Prima

Con la “p” maiuscola. L’evento milanese stuzzica la curiosità anche di chi ha poca dimestichezza con opera e affini per i suoi risvolti di politica e costume

  • 7 dicembre, 09:00
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L'interno della Scala di Milano

  • IMAGO/Depositphotos
Di: Andrea Rigazzi 

Certo, è una questione di scelte stilistiche di ciascuna redazione, ma quella della Scala, nell’immaginario di molti è la Prima, con l’iniziale rigorosamente maiuscola. Pochi eventi legati alla lirica attirano l’attenzione delle cronache - e quindi del pubblico fruitore - come l’apertura stagionale del prestigioso teatro milanese. La Prima è un evento in cui confluiscono tante delle anime di un paese come l’Italia: le alte cariche dello Stato, quelle regionali e cittadine, i rappresentanti di economia e finanza, i volti televisivi, quelli che di solito alimentano le pagine della “rosa” e tutto l’italico jet-set, termine forse un po’ obsoleto ma sempre efficace. Chi per dovere istituzionale, chi alla ricerca dell’ennesima passerella - e che passerella!

Nelle settimane precedenti a fare notizia è chi ci sarà e chi no; l’indomani saranno l’accoglienza degli spettatori al Presidente della Repubblica (se c’è), le dichiarazioni di questo o quel politico (invero nulla di decisivo per i destini dell’umanità), le mise più o meno azzeccate di VIP e non, ritocchini & botulini, buu & fischi (nel caso in cui), loggionisti contro palchisti, il minutaggio degli applausi finali, varie ed eventuali. Fuori dal teatro, secondo una tradizione consolidata dagli anni Sessanta, i gruppi di contestatori. Senza voler entrare nel merito delle cause, è comunque una questione di visibilità. La Prima, insomma, come immagine e polso di un paese, con o senza abito da cerimonia.

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Gli alberi del destino

Ridotto dell'opera 06.12.2024, 15:35

  • Imago Images

Siccome qui non la si vuol buttare in caciara, come suol dirsi, ché siamo pur sempre su RSI Musica, dedichiamoci all’opera che verrà rappresentata. A intrattenere i convenuti per tre ore e cinquantatré minuti intervalli inclusi, quest’anno sarà “La forza del destino”, di Giuseppe Verdi. Adattamento di un testo teatrale di Duca di Rivas, nom de plume di Ángel de Saavedra. Dirige il maestro Riccardo Chailly, nono titolo verdiano per lui.

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Sinossi de La forza del destino, di Giuseppe Verdi

RSI Cultura 04.12.2024, 15:11

Ce l’abbiamo in un certo senso davanti al naso, qui nell’articolo, eppure non lo vediamo. Parliamo dell’edificio che ospita la Prima, il Teatro alla Scala. È uscito ieri “La Scala. Architettura e città”, del giornalista e critico d’arte e architettura Pierluigi Panza. Un volume che, anche grazie a un ricco corredo di illustrazioni, racconta la storia architettonica di quello che Stendhal definì “il più bel teatro del mondo”: dal progetto originario di Giuseppe Piermarini alle ultime trasformazioni firmate Mario Botta. Dentro e tutto intorno, la Storia: personaggi, vicende, regni e regimi. Da Maria Teresa d’Austria a Napoleone, dal Regno d’Italia alla Repubblica, tenendo presente che La Scala “è sempre stato uno specchio delle trasformazioni della città, della società, del gusto e a sua volta li ha determinati” come ha ricordato la giornalista Luisa Sclocchis ai microfoni di Rete Due.

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“La Scala. Architettura e città”

La Recensione 28.11.2024, 10:35

  • marsilioarte.it

Fra poche ore il sipario della Scala si aprirà, liberando la sua carica di aspettative ed emozioni, più addentellati. Emozioni che potrete vivere in diretta radio e tv, rispettivamente su Rete Due e La2, a partire dalle 17.45. Che siate appassionati di opera, di vita mondana o di entrambe, o semplici curiosi, buona Prima a tutti.

29:42

Aspettando la Prima…

Voi che sapete... 06.12.2024, 10:00

  • Reuters

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