Manuela Ruggeri abita a Zurigo, a quindici minuti di tram dalla stazione centrale, in un ampio appartamento di 5½ locali, 125 mq, con un affitto mensile di 1’850 franchi, spese incluse. Un affitto da sogno per Zurigo, dove appartamenti simili nelle vicinanze raggiungono facilmente i 3’500/4’000 franchi al mese. Com’è possibile?
Manuela vive con il compagno e le due figlie in uno degli appartamenti della Cooperativa d’abitazione Wogeno, nata negli anni Ottanta per contrastare la crescente speculazione immobiliare.
Le cooperative sono molto diffuse nella Svizzera tedesca e romanda; a Zurigo rappresentano addirittura il 25% delle abitazioni. La città sulla Limmat è diventata un modello internazionale di questo nuovo modo di abitare, basato su forme innovative di socialità e condivisione.
Cooperativa Wogeno
Come funzionano le cooperative
Il principio è semplice: alcune persone si associano, fondano una cooperativa di cui sono azionisti, che costruisce appartamenti da affittare ai propri membri. Essendo società senza scopo di lucro, gli affitti sono inferiori ai prezzi di mercato. Inoltre, grazie al sostegno della città, che preferisce offrire loro terreni di sua proprietà piuttosto che costruire direttamente, la cooperativa può crescere e svilupparsi utilizzando i terreni ricevuti.
Queste cooperative rispondono a vari bisogni di ampie fasce sociali, promuovendo abitazioni a pigione moderata, ecologicamente sostenibili, intergenerazionali e a basso impatto ambientale. La cosiddetta “terza via dell’abitare” è un concetto innovativo che si colloca tra l’affitto tradizionale e la proprietà privata.
È il caso di Manuela e Mattia, che sono una via di mezzo tra coinquilini e proprietari; undici anni fa hanno infatti pagato un’aliquota di 32’000 frs. per diventare comproprietari dell’appartamento in cui vivono. L’importo verrebbe loro restituito il momento in cui decidessero di andarsene.
Non tutte le cooperative d’abitazione sono organizzate allo stesso modo; quella di Manuela e Mattia è autogestita dagli inquilini, organizzati in vari gruppi responsabili di locazione, gestione, finanze, manutenzione e giardinaggio. Il coinvolgimento degli inquilini riduce sensibilmente i costi individuali dei servizi relativi all’alloggio.
Tuttavia, spesso è la dimensione della cooperativa a determinarne il tipo di gestione: più è grande e complessa, più la manutenzione e l’amministrazione sono affidate a professionisti assunti dalla cooperativa.
La nostra coppia è molto soddisfatta della scelta fatta undici anni fa, e continua ad apprezzare gli aspetti comunitari della Cooperativa Wogeno, come ci racconta Manuela: “È bello perché ci si sente meno soli. Magari in Ticino è la normalità, ma per Zurigo, che è una città estremamente anonima, avere un piccolo villaggio di cento persone che si conoscono, che ti aiutano nel quotidiano, è un grande supporto”.
Sfide e prospettive per la Svizzera italiana
In Svizzera le cooperative rappresentano un’alternativa molto interessante, dal momento che la situazione abitativa è caratterizzata da un aumento degli affitti e dalla carenza di alloggi a pigione moderata; le famiglie non possono più permettersi di vivere nelle città, che di conseguenza si svuotano.
Nella Svizzera italiana purtroppo la terza via dell’abitare fatica ad affermarsi, probabilmente perché le cooperative non sono sufficientemente conosciute, non si sa come funzionano e spesso vi sono preconcetti ed errate attribuzioni ideologiche.
Ma anche nel cantone svizzero più meridionale sarebbe interessante sperimentare queste forme abitative. Per ulteriori informazioni sulla situazione nella nostra regione, potete rivolgervi alla CASSI, la sezione della Svizzera italiana di Cooperative d’abitazione svizzera.
Che sarà del valore locativo?
Modem 12.12.2024, 08:30