Storia

A 50 anni dalla strage di Piazza della Loggia

Uno degli attentati neofascisti più gravi degli anni di piombo. Le indagini conducono anche in Svizzera

  • 28 maggio, 14:06
  • 29 maggio, 15:29
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Di: Red.

Il 28 maggio 1974, alle dieci del mattino, in piazza della Loggia a Brescia era prevista una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista. Centinaia di persone erano scese in piazza a manifestare. Alle 10:12 una bomba nascosta in un cestino dei rifiuti, esplose, provocando la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue, una persona morirà in seguito alle ferite molto tempo dopo, portando a 9 il numero totale dei decessi.

La strage di piazza della Loggia è stato un attentato terroristico di matrice neofascista con collaborazioni da parte di membri dello Stato italiano dell’epoca, servizi segreti ed altre organizzazioni. Dopo molti anni di indagini, depistaggi e processi, furono riconosciuti colpevoli e condannati alcuni membri del gruppo neofascista Ordine Nuovo: quali esecutori materiali furono riconosciuti Maurizio Tramonte (condannato in appello, in qualità di “fonte Tritone” dei Servizi Segreti Italiani), assieme ai già detenuti Carlo Digilio (addetto agli esplosivi) e Marcello Soffiati (che trasportò l’ordigno); come mandante fu condannato, in appello, il dirigente ordinovista Carlo Maria Maggi. Gli altri imputati, tra cui Delfo Zorzi, il generale Francesco Delfino e l’ex segretario del MSI e fondatore del Centro Studi Ordine Nuovo Pino Rauti, furono assolti.

È considerato uno degli attentati più gravi degli anni di piombo, assieme alla strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 (diciassette morti), alla strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (dodici morti) e alla strage di Bologna del 2 agosto 1980 (ottantacinque morti).

La matrice neofascista è indiscussa, lo hanno certificato le sentenze; tuttavia, chi furono gli autori materiali della strage non è ancora stato stabilito. A 50 anni di distanza si tiene un nuovo processo e le indagini conducono anche in Svizzera.

Ad Alphaville ne parlano il giornalista Paolo Morando (autore di diversi saggi dove approfondisce proprio gli anni di Piombo) e lo storico Raphael Rues (esperto delle vicende belliche nella regione dell’Ossola e Lago Maggiore durante il periodo 1943-1945).

La bomba di Brescia e la Svizzera

Alphaville 28.05.2024, 12:35

  • ANSA/Keystone

La strage, i fascisti e la Svizzera (versione integrale)

Falò 23.05.2024, 22:30

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